Biennale Arte 2022: annunciati gli artisti e i curatori di ogni padiglione

Venezia

L’avvicinarsi della conclusione di questo 2021 ci porta a segnare sul calendario dell’anno che sta per iniziare i momenti più salienti del 2022. Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, la Biennale d’arte di Venezia si appresta a una nuova apertura, questa volta sotto la guida dell’italiana Cecilia Alemani, che avverrà ufficialmente il 23 aprile, protraendosi fino al 27 novembre del 2022.

Il latte dei sogni, questo è il titolo scelto per la 59esima edizione della Biennale d’arte di Venezia, preso in prestito dall’omonima raccolta di favole misteriose nate dall’immaginazione dell’artista surrealista Leonora Carrington, raccontate in uno stile onirico che pare terrorizzasse adulti e bambini, le storie dell’autrice descrivono un mondo magico, nel quale la vita è costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. Le questioni su cui si promette di concentrarsi la Biennale d’arte sono le seguenti: come sta cambiando la definizione di umano? Come si definisce la vita e quali sono le differenze che separano l’animale, il vegetale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, di altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?

I suddetti interrogativi sono frutto di un’epoca costantemente immersa nella tensione e, soprattutto, in cui il genere umano vede minacciata la sua stessa esistenza. Oggi stiamo vedendo concludersi il tempo dell’antropocentrico e gli artisti sono chiamati a decifrare le circostanze che appartengono al nostro tempo per poterne fornire l’adeguata narrazione e per tentare di anticipare ciò che il domani riserva per una società sempre più simbioticamente legata alla tecnologia. 

I padiglioni della biennale saranno popolati da artisti provenienti da tutto il mondo, chiamati a cimentarsi nella prova di definire il contemporaneo attraverso i loro linguaggi e provando a immaginare altre forme di coesistenza e trasformazione tra gli individui. 

Albania

L’Albania verrà rappresentata da Lumturi Blloshmi, affiancato dalla figura della curatrice Adela Demetja. Lumturi Blloshmi, da decenni ormai, è un universo in continua trasformazione, e le sue opere, sempre quasi in serie, sono un potente vortice d’energia; che siano esse pitture realizzate en plein air, composizioni simboliche, fotografie, collage o performance. Il pensiero che prende forma in un’opera di Blloshmi si trova sempre oltre i confini della realtà, anche quando l’ispirazione arriva da un momento di banale quotidianità. 

Argentina

Monica Heller porterà la sua arte a Venezia per il padiglione Argentina e con lei sarà presente il curatore Alejo Ponce de León. L’artista, specializzata in video arte, cavalcherà la proposta di Cecilia Alemani, presentando una video installazione 3d contaminata da un immaginario surrealista, in linea con il tema della 59esima edizione della Biennale.

Australia 

Artista e musicista sperimentale, Marco Fusinato sarà rappresentante dell’Australia e i il suo lavoro sarà seguito dalla curatrice Alexie Glass-Kantor.

Austria 

Jakob Lena Knebl e Ashley Hans Scheirl porteranno alla biennale un mix tra arte, moda e sessualità. Un linguaggio dirompente, probabilmente esplicitato in grandi installazioni di natura multimediale, che vedrà nel padiglione austriaco della Biennale il lavoro del duo di artiste, guidato dalla curatrice Karola Kraus.

Belgio

Il Belgio affida il suo padiglione all’artista Francis Alÿs e alla curatrice Hilde Teerlinck. Fondamentale nel percorso artistico di Francis Alÿs è il suo essere wanderer, viaggiatore che indaga la società, mettendone in risalto valori e contraddizioni, sempre con una prospettiva altra rispetto a quella ufficiale e canonica, e sempre con coerenza tra i suoi progetti artistici e la sua condizione di vita.

Brasile

Jonathas de Andrade è l’artista che rappresenterà il Brasile per il padiglione nazionale alla prossima Biennale con il curatore Jacopo Crivelli Visconti. Antropologia, pedagogia, politica e morale sono le linee di indagine perseguite dall’artista per raccontare i paradossi della cultura modernista. De Andrade raccoglie e cataloga immagini, testi, storie di vita e materiale sull’architettura e, attraverso la memoria, mette insieme una narrazione personale del passato

Canada

Il Canada sceglie Stan Douglas per il padiglione della Biennale, associato alla figura del curatore Reid Shier. I film, video, fotografie e installazioni cinematografiche di Stan Douglas spesso trattano quelle che l’artista definisce storie speculative, che mostrano momenti chiave in cui gli eventi avrebbero potuto prendere una piega molto diversa. Per Douglas le fotografie sono «come i film, ma senza immagini in movimento» e il tema della biennale sarà probabilmente analizzato dall’artista attraverso la sua chiave di lettura prediletta.

Danimarca

Uffe Isolotto nel padiglione danese, insieme al curatore Jacob Lillemose lavoreranno con sculture fisiche e digitali, così come con media basati sul tempo come film e animazione. Un motivo ricorrente nelle opere di Isolotto è come la mutevole realtà tecnologica in cui viviamo possa essere rappresentata e compresa attraverso corpi compositi, che sfidano le nozioni consolidate di umano e non umano.  

Estonia 

Kristina Norman e Bita Razavi, con la curatrice Corina L. Apostol, porteranno alla Biennale la loro installazione riguardante le questioni del colonianilismo, dell’equità di genere esplorati attraverso una lente vicina al movimento femminista e attenta alla cura dell’ecosistema del nostro pianeta 

Finlandia 

L’artista selezionata per rappresentare la Finlandia è Pilvi Takala che sarà seguita dalla curatrice Christina Li Takala è nota per i suoi lavori video, spesso basati su interventi performativi, come The Stroker, per il quale ha posato come consulente del benessere in uno spazio di coworking alla moda di East London per giovani imprenditori e startup o per il documentario The Trainee, realizzato con l’azienda Deloitte, in cui interpreta il ruolo di stagista 

Francia

Zineb Sedira lavorerà nel padiglione francese con la curatrice Yasmina Reggad. Il suo lavoro sereno, limpido e profondo è incentrato su identità, memoria, geografia, colonialismo e tradizione orale. Combinando il vissuto personale e l’impegno politico, il suo lavoro si basa anche sulla sua esperienza di vita, come figlia di immigrati algerini, cresciuta a Parigi e poi a Brixton, nel sud di Londra.

Germania 

Maria Eichhorn avrà la responsabilità del padiglione tedesco insieme alla curatrice Yilmaz Dziewior. L’artista è celebre per mettere costantemente in discussione gli equilibri di potere e le correlazioni economiche: Maria Eichhorn analizza dal punto di vista artistico la presenza del potere nella società, il sistema stesso dell’arte e il modo in cui essi si intrecciano.

Gran Bretagna 

La gran Bretagna sarà rappresentata da Sonia Boyce, artista inglese con origini afro-caraibiche. Gli interessi di ricerca di Boyce esplorano l’arte come pratica sociale e i dibattiti critici e contestuali che nascono da questa area di studio.

Hong Kong

Angela Su, con la curatrice Freya Chou,si occuperanno del padiglione di Hong Kong. Le opere di Angela Su indagano la percezione e l’immaginario del corpo, attraverso la metamorfosi, l’ibridazione e la trasformazione. I suoi progetti basati sulla ricerca si materializzano in disegni, video, ricami per capelli, opere performative e installazioni, che esplorano le interrelazioni tra il nostro stato d’essere e il progresso della tecnologia. 

Islanda

Il padiglione Islandese vedrà l’artista Sigurður Guðjónsson accompagnato dalla curatrice Monica Bello. Lavorando con immagini in movimento e installazioni, le opere di Guðjónssonportano paesaggi sonori sincronizzati attentamente costruiti e forniscono una sinergia organica tra suono, visione e spazio.

Italia

Come già annunciato mesi addietro, il padiglione Italia ospiterà Gianmaria Tosatti, seguito dalla figura del curatore Eugenio Viola. Le grandi installazioni a cui ci ha abituato Gian Maria Tosatti torneranno probabilmente a Venezia, trasportandoci in un viaggio nel campo della connessione tra architettura e arti visive.

Irlanda 

Niamh O’Malley e il duo di curatori Clíodhna Shaffrey e Michael Hill si impegneranno nel padiglione irlandese. Nel suo lavoro spesso minimale, la scultrice e video maker esplora la materialità del paesaggio così come le idee concettuali su come percepiamo il mondo circostante.

Giappone

Dumb Type è il collettivo di artisti selezionato per rappresentare il Giappone alla Binnale di Venezia 2022. È stato fondato nel 1984. Il collettivo indaga la vita nuova e quotidiana del mondo moderno e tecnologico del ventesimo secolo in Giappone.

Lussemburgo

Il padiglione del Lussemburgo è dedicato all’artista Tina Gillen che coopererà con il curatore Christophe Gallois. Nei dipinti di Tina Gillen, il soggetto raffigurato è spesso ridotto ai suoi elementi più semplici. Le sue opere presentano mondi figurativi controbilanciati da forme astratte e il movimento di andata e ritorno tra queste due dimensioni bilancia sapientemente la grande padronanza del vocabolario pittorico e un certo “lasciarsi andare” nell’esecuzione, un certo rigore nella composizione e un approccio più intuitivo.

Malta 

Il progetto curatoriale Diplomazija Astuta rappresenterà Malta alla Biennale di Venezia del 2022. Il padiglione di Malta sarà curato da un team selezionato a seguito di un bando internazionale. Il capolavoro di Caravaggio La decapitazione di San Giovanni Battista verrà reinterpretato seguendo la chiave di lettura che Cecilia Alemani ha proposto per la nuova edizione della Biennale.

Olanda 

Il padiglione olandese sarà responsabilità del curatore Orlando Maaike Gouwenberg e dell’artista Melanie Bonajo. La Bonajo nasce a Heerlen, in Olanda, nel 1978, vive e lavora tra Amsterdam e New York. La sua ricerca ruota intorno al paradosso inerente l’idea di comfort, ponendo particolare attenzione a concetti quali quello di comunità , uguaglianza e politiche legate al corpo. Attraverso i suoi video, le sue performances e le sue installazioni, la sua ricerca vuole investigare come il progresso della tecnologia conduca all’alienazione. 

Nuova Zelanda

Yuki Kihara rappresenterà la Nuova Zelanda insieme alle curatrici Caren Rangi e Natalie King. Gran parte del lavoro di Kihara sfida gli stereotipi culturali e le norme dominanti di sessualità e genere presenti in tutto il mondo. Kihara è anche un fa’afafine, il terzo genere di Samoa. Il lavoro suo riflette l’orgoglio, l’angoscia e la frustrazione dei giovani dell’isola del Pacifico di vivere in un ambiente urbano

Oman

L’oman propone per il suo debutto un collettivo di cinque artisti: Anwar SonyaHassan Meer, Budoor Al RiyamiRadhika Khimji Raiya Al Rawahi guidati dai curatori Sayyid Saeed Al Busaidi e Aisha Stoby.  La selezione degli artisti è incentrata su un collettivo locale chiamato Circle Group, fondato alla fine degli anni ’90 da Hassan Meer che esploreranno le radici estetiche dell’Oman e ne presenteranno le sfaccettature al pubblico della Biennale

USA

La scultrice americana Simone Leigh dedicherà la sua mostra al padiglione degli Stati Uniti interamente «alle esperienze e ai contributi delle donne nere», dice la co-curatrice del padiglione Jill Medvedow. Oltre alle sculture figurative di donne nere firmate dall’artista di Chicago, la commissione includerà anche un simposio di tre giorni sulle loro storie e conquiste trascurate.

Info: https://www.labiennale.org/it/arte/2022