Di tutti i colori: Galleria Continua presenta a Roma la nuova esposizione collettiva tra moderno e contemporaneo

«Il colore, essendo esso stesso magico, non può essere usato che magicamente» – Paul Gauguin

Nel cuore di Roma, a due passi da Piazza della Repubblica, all’interno del St. Regis Hotel, ci si può immergere in un affascinante viaggio alla scoperta del colore, dei suoi significati e delle sue infinite potenzialità. 

Apre al pubblico fino al 22 febbraio 2022 la nuova esposizione di Galleria Continua Di tutti i Colori, nuova e corposa collettiva che propone un confronto ad ampio respiro tra personalità artistiche del contemporaneo e i grandi maestri del ‘900 sul tema del colore e sull’utilizzo che di questo è stato fatto nell’arco degli ultimi 70 anni.

L’esposizione mutua il proprio titolo dall’omonimo libro firmato dal critico Alberto Boatto. All’interno del volume sono esplorate le modalità secondo cui il colore è diventato nel tempo sempre più grado di svolgere un ruolo da protagonista nell’evoluzione dell’arte contemporanea. Allo stesso modo Galleria Continua presenta un’esposizione collettiva che riunisce l’approccio avanguardistico verso il colore e la sua evoluzione nel panorama contemporaneo svelando il connubio tra tecnica e poetica. 

Di tutti i colori raccoglie opere di Alighiero Boetti, Loris Cecchini, Zhanna Kadyrova, Anish Kapoor, Moataz Nasr, Nedko Solakov, Michelangelo Pistoletto, Marinella Senatore, Pascale Marthine Tayou, José Yaque. Le personalità in mostra giocano tra policromie e toni monocromatici, spaziando tra una vasta serie di materiali su cui sperimentano le potenzialità del colore puro. Differenti tipologie di superficie testimoniano l’infinito ventaglio di possibilità che i tipi di pigmento assecondano ma allo stesso tempo questi si elevano dalla mera dimensione processuale; il colore è infatti un linguaggio e i significati che vengono associati a ogni tonalità variano in base alla cultura, agli usi e ai costumi a seconda della cornice storico-sociale in cui li si inserisce.

Michelangelo Pistoletto – Oltre lo specchio 2018. Photo Oak Taylor-Smith. Courtesy Galleria Continua

Non è un caso che la selezione di personalità in mostra spazi anche da un punto di vista geografico. In questo modo si è in grado di osservare tali peculiarità culturali attraverso le influenze che si nascondono dietro ogni opera esposta nella sede romana di Galleria Continua. L’esposizione avvia il suo iter con un’iconica tela ricamata di Alighiero Boetti, datata 1989, che con le sue lettere intriga il visitatore a scorgere parole e frasi nascoste in un pressoché indecifrabile groviglio linguistico. Il ricamo di Boetti ci porto poi agli ultimi lavori dell’artista Pascale Marthine Tayou, opere dal sapore artigianale che l’artista camerunese realizza riflettendo sulle sue proprie origini africane e sulla sapienza popolare del suo popolo.

Nella stessa sala incontriamo un altro caposaldo dell’arte italiana, Michelangelo Pistoletto, che porta in mostra a Galleria Continua gli specchi rotti che svelano tinte industriali monocromatiche. Pistoletto dialoga con Anish Kapoor che invece porta in esposizione una scultura di colore rosso intenso, levigata e lucida quasi a ricordare una goccia di sangue vermiglio. La prima sala dell’esposizione si chiude con Stories in Colour dell’artista bulgaro Nedko Solakov, che presenta una serie di delicati acquerelli che ci immergono in un immaginario fantastico e fiabesco.

La terza dimensione viene indagata nella sala successiva dove Daniel Buren, con A Frame in a Frame in a Frame, N° 39 Red – Aka presenta la frammentazione della forma geometrica in una serie di strisce bicromatiche intrappolate tra lastre di vetro. Seguendo il percorso espositivo raggiungiamo Moataz Nasr che sperimenta le tonalità arcobaleno nella sovrapposizione di tre diverse figure geometriche dando corpo a oggetti di cristallo che l’artista assembla riconoscendo nella semisfera il simbolo dell’infinità, nel cubo il corpo umano e nell’ottagono l’anima dell’individuo. Poi, l’artista cubano José Yaque ci trasporta nella vastità materica e vibrante del colore che stende con le mani sulle tele e che nelle pieghe della superficie agitate da complesse sovrapposizioni di colore tutto diventa una danza. La stessa danza che è al centro della ricerca di Marinella Senatore che osserva nella pratica collettiva e nella partecipazione il nucleo portante della sua indagine, focalizzata su tematiche a sfondo sociale. Dell’artista sono esposti a Galleria Continua due collage fotografici che testimoniano appieno il suo linguaggio e la sua ricerca.

Info: https://www.galleriacontinua.com/exhibitions/di-tutti-i-colori-346