Palazzo Reale porta Claude Monet a Milano: la collezione del museo Marmottan di Parigi in mostra per scoprire il volto meno conosciuto del padre dell’impressionismo

Milano

Nel 1883, Claude Monet sta per trasferirsi nel luogo che più di ogni altro sarà per lui di fondamentale importanza per lo sviluppo successivo della sua vita e della sua carriera di pittore. 

Lasciata la sua abitazione parigina, il pittore firma un contratto d’affitto per un’abitazione al di fuori della grande metropoli dove coltivare, contemporaneamente all’attività della pittura, la grande passione per il giardinaggio, trasmessagli dall’amico e collega Gustave Caillebotte. 

Giverny diventa il nido per la nuova famiglia che Monet forma con la sua seconda moglie, Camille Doncieux, ed è dove per quaranta anni trascorre il suo tempo, prendendo ogni giorno di più le sembianze di un demiurgo della natura di cui è follemente innamorato. La costituzione del giardino acquatico all’interno della villa diviene il fulcro delle sue giornate e gli splendidi esemplari di alberi e piante esotiche interpretano il ruolo di protagoniste assolute delle sue tele.

La più vasta raccolta di opere d’arte realizzate dal padre dell’impressionismo viene raccolta oggi dal Museo Marmottan di Parigi e dal 18 settembre 2021 fino al 30 gennaio 2022, Milano accoglie a Palazzo Reale una folta selezione di questi capolavori capaci di fare chiarezza su un’ampia panoramica critica. La divisione in sette sezioni del percorso espositivo è in grado di delineare un viaggio che definisce una ricerca creativa portata agli estremi, perseguita con dedizione maniacale e caratterizzata da una minuziosità scientifica. 

La passione che diventa lentamente ossessione per il paesaggio naturale della sua dimora campestre non è l’unico filone seguito da Claude Monet: prima di giungere all’esplorazione dell’impalpabile, della luce e dell’aria, il pittore produce ritratti e caricature che il museo parigino tutt’ora conserva e ha consegnato nelle mani dell’istituzione lombarda. 

L’attenzione dedicata all’arte della caricatura nasce dal bisogno economico dei primi anni di attività ma una volta cominciata la sua fase di pittore maturo e sopratutto, avendo una famiglia da mantenere, Monet si applica nella realizzazione di dipinti in cui compaiono frequentemente i fanciulli che popolavano la sua casa, condivisa con il collezionista Ernest Hoschedé.

La presenza di questo genere di opere così scarsamente conosciute rispetto alle serie delle ninfee, dà l’occasione di avvicinare una parentesi molto poco raccontata della vita di Monet e rende possibile cogliere uno spiraglio di luce che illumina l’intimità dell’uomo dietro l’artista.

Lo spaccato temporale che viene esposto nella mostra, tramite le opere di Claude Monet, raggiunge anche gli ultimi istanti di vita del maestro dell’impressionismo, che sceglie di andarsene con un pennello tra le dita dando forma, su una grande tela presente a Palazzo Reale, ad una delle rose immerse nella luce del suo giardino, tangibile estensione del suo spirito d’artista.

La curatrice della mostra Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Museo Marmottan di Parigi, si è impegnata per mostrare alcuni dei lati più nascosti dell’epopea artistica del grande maestro della pittura francese, spesso offuscati dalla fama e dalla gloria che sono state a lui riservate negli ultimi decenni a partire dagli anni 60 del XX secolo, momento in cui l’astrazione formale dell’ultima fase di produzione di Monet interessa i critici, data la dirompente crescita del movimento espressionista americano guidato dal contrastante binomio di Jackson Pollock e Mark Rothko.

La mostra Monet – Opere dal Musée Marmottan di Parigi offre la possibilità di riscoprire un’icona della Soria dell’arte, un maestro che è stato in grado di influenzare generazioni di artisti per decenni e, nonostante questo, oggi ha ancora molto da raccontare. 

Info: https://www.palazzorealemilano.it/mostre/opere-dal-musee-marmottan-monet-di-parigi