Quello che non ho mai detto: l’ultima opera di Davide Dormino invade la galleria Curva Pura e non lascia spazio a null’altro

Roma

La realizzazione di una creazione artistica implica delle questioni che riguardano l’esigenza della di contemplazione. L’arte e l’artista agiscono come catalizzatori dell’attenzione dello spettatore, vivono del suo sguardo e della soggettività del suo giudizio. 

La condizione della solitudine dell’artista nella fase di elaborazione e creazione dell’opera stessa, sono forse i soli momenti in cui l’arte gode del silenzio dell’assenza. La testimonianza fisica dell’oggetto non necessariamente deve essere riassunta nella possibilità di percepirne la presenza. Anche un oggetto invisibile può, paradossalmente, occupare uno spazio che intercetta l’attenzione del pubblico. L’arte concettuale ce lo ha insegnato per decenni dalla seconda metà del XX secolo.

La relazione di un oggetto nello spazio circostante, che questo sia fisico, mentale o digitale è argomento di riflessione per artisti come Davide Dormino, sempre impegnato nello studio della materia scultorea e del disegno e nella ricerca di volumi monumentali raggiungibili grazie alla manipolazione di materiali quali il bronzo, il ferro o il marmo.

Nella sua ultima impresa, Dormino ha avuto modo di ragionare a fondo sulla presa di possesso dello spazio e ha applicato il suo lirismo plastico nell’opera site specific., realizzata per lo spazio espositivo romano Curva Pura, Quello che non ho mai detto.

L’arte e l’architettura: un binomio incapace di vivere scisso nella singolarità delle due unità che lo compongono. L’integrazione di due emisferi vede contrarre spesso l’uno nell’altro in una lotta destinata alla perpetua trasformazione della forma e dello spazio. 

L’arte di Davide Dormino si alimenta grazie all’energia rilasciata da questa perpetua trasformazione. Il rigore astratto e l’impegno di riforma artistica si intrecciano in una disciplina pressoché inaddestrabile, in grado comunque di risvegliare quegli antichi interrogativi che hanno reso storicamente monumentale l’arte del secolo scorso, generando una rivoluzione visiva senza precedenti.

Quello che non ho mai detto è un’opera silenziosa di una singolare impenetrabilità. Lo spazio della Galleria Curva Pura è invaso da essa quasi nella sua totalità e rende pressapoco impenetrabile lo spazio per il visitatore che viene posto nella condizione di scegliere se osare e trovare uno spiraglio per scorgere da vicino l’opera, o lasciare che questa si appropri della sala e viva in una autonoma e cristallizzata aura silenziosa.

Le superfici su cui poggiamo lo sguardo sembrano riprendere quella minimale ed enigmatica natura capace di sfuggire non solo allo sguardo ma anche alla irriducibilità e all’esclusione da qualsiasi possibilità di mutamento. 

Davide Dormino
Dormino. Foto By Giovanni de Angelis

info: www.davidedormino.com

Vernissage giovedì 16 settembre 2021 dalle 18:30 alle 22:30, Galleria Curva Pura, Via Giuseppe Acerbi, 1 Roma