Un bianco diafano caratterizza la maggior parte delle opere presentate da Curva Pura in un allestimento immersivo, dialogante con lo spazio e circolare nella costruzione del rapporto tra vuoti e pieni. Con questo colpo d’occhio la galleria ha riaperto le porte al pubblico, puntando sulla ricerca dell’artista Samantha Passaniti, che nella sua mostra Confidence in the uncertain porta i suoi lavori a cavallo tra scultura e installazione site specific.
Il tema è quello della “sospensione metafisica”, indagando i delicati rapporti tra armonia e disarmonia, forza e fragilità.
Nel presentare la sua visione e il suo approccio artistico l’artista spiega che “viviamo affannandoci nell’illusione di controllare l’esistenza che invece è in continua evoluzione, imprevedibile e fragile come lo è tutto ciò che riguarda il mondo naturale: siamo come piante, come qualcosa che nonostante la sua fragilità possiede un particolare valore perché inseparabile dalla sua intrinseca debolezza. E così, impariamo ad avere fiducia nell’incerto, a nuotarci dentro perché in quei luoghi si può scorgere bellezza”.
La specularità tra anima e natura trova in tal modo concreta espressione grazie alla cura che l’artista pone nella scelta dei materiali, che siano di riuso o diretta emanazione del mondo naturale.
In “Confidence in the uncertain” Passaniti mira – in tempi così difficili e alienanti – a raccontare con le sue opere la complessa ricerca di una stabilità tra forma e spirito, tra passato e futuro, tra scelta e stasi-attesa.
Un pavimento instabile si incastra in un’area della galleria andando a creare uno stato di sospensione, una dicotomia tra unione e frammentazione irregolare, in una traslitterazione del linguaggio dell’anima, così incerta sui passi da intraprendere ma al contempo nutrita dalla speranza e dal pulsare di un’energia segreta. Un desiderio di vita che nell’installazione della Passaniti si intuisce grazie all’affiorare dell’elemento vegetale, essenziale e minimale, tra i perimetri del pavimento ricostruito.

L’artista, con le sue stratificazioni materiche, esprime in modo molto incisivo le diverse gradazioni della realtà, e degli stati emotivi dell’uomo. Dalla quiete all’alienazione, dall’euforia alla spersonalizzazione dell’anima fino ad evocare un senso di universale accettazione della difficoltà a definire la propria identità.
Le opere presentate nello spazio di Curva Pura, unitamente a un’installazione site specific, sembrano a-temporali, pure nel loro bianco dominante, ma in realtà intendono gridare il silenzio che pervade i nostri tempi incerti. Con la confidenza di saper trovare o costruire nuovi equilibri. «Se da una parte la sfera vegetale ci insegna la strategia cooperativa e dimostra un’intelligenza empatica straordinaria – spiega la curatrice Giorgia Basili – dall’altra le piante ci spronano a riscoprire resilienza e antifragilità come valori essenziali dell’esistenza. Nella ricerca di Samantha è inoltre imprescindibile la selezione accurata, la raccolta nei luoghi visitati di terre, pigmenti, componenti inorganiche e minerali. Il camminare in diverse tipologie di paesaggio, l’esplorazione del territorio, l’osservazione e il contatto pulsante con l’ambiente diventano atto performativo. Gli elementi rinvenuti e conservati si rivelano pepite, sostanze preziose che vanno a congiungersi con materiali di riciclo, spesso usati come suppor-ti, veicolanti memorie e legami affettivi».
La mostra sarà visitabile solo su appuntamento dal 6 aprile fino al 2 maggio. Per le due giornate di apertura si chiede cortesemente di scrivere un’e-mail a [email protected] indicando la fascia oraria di preferenza (es: 15:00 > 15:30 o 18:30 > 19:00).
Curva Pura, via Giuseppe Acerbi 1A, 00154 Roma
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