A Parigi una doppia retrospettiva presenta un nuovo dialogo tra Rodin e Picasso: inedita collaborazione tra i musei francesi per riscoprire il genio dei maestri del ‘900

Parigi

Nella storia dell’arte tutto risulta come travolto in una perpetua spirale. Tutto si sviluppa e si riavvolge in un grande vortice di estro e disciplina. I grandi protagonisti che hanno saputo scrivere nella storia i loro nomi hanno anche accresciuto la consapevolezza su una parte della perenne indagine dell’arte figurativa ma nessuno mai potrebbe affermare di essere giunto alla completezza definitiva, di aver raggiunto quel grado di bellezza assoluta. 

A lungo è stato riconosciuto al Rinascimento il grande primato: nessuno come i grandi mastri del ‘400 avrebbe mai eguagliato quel grado di perfezione.

Il tempo però ci pone di fronte alla perpetua esigenza della rivoluzione di ogni assetto. L’estetica si modifica, l’essere umano cambia il suo modo di osservare il mondo e di riconoscere in9 esso ciò che più dona grazia al suo animo.

Per questo oggi ci troviamo di fronte all’esigenza di scandagliare a fondo tutto ciò che i protagonisti della storia dell’arte del passato hanno lasciato in eredità. Tutto questo grande patrimonio deve essere analizzato e letto attentamente con occhi nuovi, strumenti diversi, leggi che prima di oggi nessuno aveva mai scritto.

Questo è il presupposto che ha spinto Catherine Chevillot e Véronique Mattiussi, le direttrici scientifiche di due dei musei più rilevanti d’Europa, il Musèe Rodin e il Musèe Picasso di Parigi, ad affrontare un percorso proiettato verso una rilettura di due personaggi decisivi per il loro tempo.

Le due istituzioni hanno dato l’avvio ad una campagna di ricerche che hanno portato a dare una rinnovata lettura delle carriere e del lascito di due colossi della storia dell’arte del XX secolo.

Per la prima volta i due musei della capitale francese uniscono le forze e danno luogo ad una mostra su Picasso e Rodin, condivisa sul suolo di Parigi. Dal 22 luglio ha infatti aperto nelle sale di entrambe le istituzioni culturali un percorso espositivo condiviso che mira a presentare non solo l’intreccio biografico e storico dei due artisti, ma soprattutto lo sviluppo dei nuovi linguaggi figurativi ideati e sviluppati nel corso della loro esplorazione del mondo delle arti visive.

Picasso Rodin Parigi
Pablo Picasso La Nageuse, Paris, novembre 1929. Photo © RMN-Grand Palais, Adrien Didierjean, © Succession Picasso 2021; Auguste Rodin Iris, messagère des dieux, 1895,© Musée Rodin, ph. Hervé Lewandowski

Rodin e Picasso sono stati entrambi protagonisti dell’arte del ‘900 ma non hanno mai avuto modo di conoscersi direttamente. Allo stesso modo però hanno percepito il bisogno di confrontarsi con un mondo contemporaneo alle prese con un cambiamento storico di dimensioni epocali. Il XX secolo ha visto incrinarsi le certezze di un mondo che non sarebbe stato più lo stesso. L’individuo non è più il centro di nessun universo, è solo un piccolo punto in una grande macchia che si dilata progressivamente: la società di massa.

Il linguaggio degli artisti doveva di conseguenza riadattarsi e prendere un corpo nuovo per decifrare tali cambiamenti. Sono molti i nuovi stimoli che attraversano il vecchio continente e che influenzano l’attività di artisti come Picasso e Rodin: i traffici commerciali fanno arrivare in Europa tracce di mondi esotici, diverse forme di rappresentazione dell’anatomia umana, nuove e completamente inedite per gli occhi degli europei. L’arte africana per Picasso e quella meso orientale per Rodin sono stimoli impossibili da non cogliere. 

Rodin apre la strada tra la fine dell’800 e l’inizio del’900 che seguiranno tanti altri geni creativi: con la sua abilità di plasmare il metallo, con l’intuizione del gesto e l’ispirazione nata dal tatto di una mano sulla materia riesce a donare ad una materia fredda la forza e la linfa della vita. La lezione di Rodin, alcuni anni più tardi, viene ripresa dal maestro catalano che nella miriade di evoluzioni stilistiche che attraversa, coglie nella ricerca dello scultore francese quel piglio irrequieto in cui si riconosce, anche senza volerlo ammettere. La manipolazione della materia alla guisa di Rodin è per Picasso il giusto sentiero da percorrere per riscrivere i codici della rappresentazione della natura.

L’emergere di una nuova epoca necessità una deviazione nell’arte. Rodin e Picasso stravolgono ognuno con il suo tocco unico quella realtà troppo legata, e ormai inadatta, alla confortevole rappresentazione naturalistica della realtà.

La rinnovata esplorazione dell’arte dei due maestri rimarrà in mostra fino al 22 gennaio 2022.

Il dialogo trai Rodin e Picasso a Parigi è illustrato attraverso un’esposizione che presenta in totale tra i due musei più di 500 opere tra cui disegni, sculture ceramiche, fotografie, documenti d’archivio che permetteranno una lettura inedita di due percorsi artistici che hanno ancora molto da svelare al pubblico.