Inferno alle Scuderie del Quirinale: dopo Raffaello arriva una nuova grande mostra, questa volta su Dante

Roma

Le scuderie del Quirinale seguono la scia del successo ottenuto grazie all’organizzazione della mostra su Raffaelo e puntano a risvegliare ancora una volta l’interesse del grande pubblico con una nuova esposizione dalle altissime aspettative: Inferno.

Lo sforzo internazionale che l’esposizione dei dipinti del maestro del rinascimento italiano ha previsto lo scorso anno, si vede replicato nella futura mostra che celebrerà il settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri, il sommo poeta.

La cantica dell’inferno è il perno centrale intorno a cui ruota la serie di prestigiose opere pittoriche e scultoree che sono state raccolte sotto la supervisione del curatore Jean Clair. La mostra sarà disponibile per il pubblico romano e per tutti i visitatori della città dal 15 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.

Il curatore di nazionalità francese, operoso ricercatore della materia artistica, porta avanti già da molti anni il progetto dell’esposizione che avrà luogo presso Le scuderie del Quirinale. La sua proposta di una mostra capace di scandagliare il seguente tema è stata precedentemente rifiutata da molti musei di fama internazionale ma l’istituzione culturale romana ha invece dimostrato fiducia nei suoi confronti: Clair propone un metodo di ricerca innovativo, particolarmente inusuale se si fa riferimento al modus operandi tipico degli studi storico artistici, in particolare nell’ambiente accademico francese. 

Le esposizioni di Jean Clair non si limitano allo studio della tecnica e del gusto che una determinata forma d’arte  rappresenta per l’epoca in cui è stata realizzata. Lo scandaglio del curatore avvia una selezione minuziosa di quelle che sono le cause per cui la disciplina creativa si definisce rispetto alle peculiarità del contesto storico e sociale in cui va a svilupparsi. Il tema dell’inferno risulta dunque adatto a tale ricerca, in quanto ogni società ha dimostrato di saper rappresentare un unico mondo immaginario, frutto di uno specifico patrimonio culturale, con chiavi di lettura sempre differenti.

Questo approccio venato di studi di carattere sociologico e storiografico mira a utilizzare la materia artistica come strumento capace di definire il carattere identitario di un’epoca: lo stesso metodo utilizzato in precedenza da alcuni illustri studiosi di storia dell’arte come Ernst Gombrich ed Erwin Panofsky e di cui Jean Clair è certamente debitore.

La complessità di un tema come quello dell’inferno mette a disposizione una variegata serie di prospettive da cui si può osservare il nucleo centrale di questa esposizione. L’approccio critico mira a definire un metodo di osservazione del mondo contemporaneo: la decadenza della cultura odierna, che non lascia spazio a visioni ottimistiche per un futuro prossimo, è al centro della lettura che Jean Clair ha intenzione di presentare nella prima parte del percorso espositivo.

Boris Taslitzky Le petit camp à Buchenwald, 1945.© 2021. RMN-Grand Palais /Dist. Foto SCALA, Firenze / Photographer: Adam Rzepka. © Boris Taslitzky, by SIAE 2021

La dannazione del genere umano è una certezza che non sembra poter essere corretta in alcun modo, se non quello di toccare l’apice di un male terreno ancora inesplorato, al quale può forse seguire un barlume di salvezza, quest’ultima testimoniata dalla fase conclusiva della mostra.

L’esposizione programmata dalle Scuderie del Quirinale definisce una narrazione tematica e si avvale di una serie di opere appartenenti ad un arco temporale davvero ampio: si parte dal ‘400, con la presenza straordinaria della voragine infernale frutto del genio di Sandro Botticelli, continuando per l’eta moderna accompagnati dalle opere di Delacroix e Cezanne, fino ad arrivare nel ‘900, con i capolavori dissacranti di Otto Dix, e nel nostro contemporaneo attraverso l’arte di Gerard Richter e Anselm Kiefer.

Tra i grandi capolavori presenti in mostra non si può evitare di fare menzione del calco in gesso della celeberrima Porta dell’inferno realizzata da Auguste Rodin, un pezzo unico che evidenzia la forte capacità di mediazione tra le istituzioni culturali che hanno concesso prestiti di tale caratura.

La presenza di opere di questo calibro preannuncia un esposizione di alto livello realizzata con lo scopo di rimarcare la volontà di assumere un ruolo di prestigio internazionale sia da parte delle scuderie del Quirinale che per la città di Roma. 

Info: https://www.scuderiequirinale.it