Fabio Barile, il suo cosmo di immagini in mostra da Matèria

Roma

Fabio Barile è una vecchia conoscenza di Inside Art, abbiamo avuto il piacere di approfondire la sua conoscenza in occasione del Talent Prize 2016, di cui è stato uno dei finalisti. Da anni collabora con successo con la galleria Matèria dove fino al 10 luglio è in mostra con Works for a Cosmic Feeling, a cura di Alessandro Dandini de Sylva.

La ricerca di Fabio Barile è un universo in espansione. Un cosmo di immagini che tenta di afferrare con la fotografia, per definizione parziale e frammentaria, il flusso assoluto e totale dell’evoluzione. Works for a Cosmic Feeling è una raccolta di opere fotografiche che nel loro insieme agiscono come un viaggio immersivo nell’interconnettività. Le 229 immagini in mostra, realizzate a partire dal 2018 e ispirate al sentimento oceanico descritto dallo scrittore francese Romain Rolland in una lettera a Sigmund Freud del 1927, esplorano molteplici traiettorie nella ricerca dell’artista, assumendo le caratteristiche di un sistema organico complesso e in divenire.

Fern undergrowth, 2021

All’interno della scala di grigi del multiverso fotografico di Fabio Barile, una fotografia che mostra la schiena di sua moglie diventa un frammento di tempo profondo contenente corpi celesti. Un’immagine sfocata trasforma il modello di una molecola di idruro di elio in una misteriosa rappresentazione di un buco nero. Rami e foglie si organizzano in un’intricata foresta, superfici bidimensionali irrompono nella terza dimensione e articolati esperimenti in studio imitano architetture realizzate da animali o eventi geologici come la compressione tettonica e il campo magnetico terrestre. Usando la fotografia come strumento stratigrafico, l’artista tenta di comprendere, connettere e raffigurare la realtà, cogliendo l’interazione tra elementi e tempi apparentemente distanti.

L’incoerenza e l’imperfezione sono le forze motrici dell’intero lavoro e animano anche il progetto espositivo, pensato dal curatore e disegnato da Etaoin Shrdlu Studio. Cinque proiettori scandiscono il tempo della mostra di Fabio Barile, generando un flusso asincrono e dinamico di immagini. Il susseguirsi dilatato delle innumerevoli combinazioni visive immerge lo spettatore in un presente continuamente irrisolto. D’altronde, nessuno osservando un paesaggio in campagna può farsi un’idea dell’evoluzione in atto, proprio come nessuno, guardando il cielo pieno di stelle, può farsi un’idea delle dimensioni dell’intera galassia. Il solo a contenere simultaneamente l’intero corpus di immagini è il foglio di sala, mappa e costellazione di tutti i possibili scenari espositivi.

Attemtp to build the wing of a bird. feather, play dough and various pieces. 2020

L’ARTISTA
Fabio Barile (Barletta, 1980) ha studiato fotografia alla Fondazione Studio Marangoni. Nel 2007 è tra i finalisti di Atlante Italiano 007 ed espone al Maxxi di Roma. Nel 2009 espone Diary n°0 – Things that do not Happen nel circuito di Fotografia Festival di Roma e Among nelle collettive Tempi Osceni al Foto Festival di Atene e Moments de la photographie contemporaine italienne II al Centre d’Art Dominique Lang. Dal 2010 entra in Documentary Platform – A Visual Archive. Nel 2012 il suo libro Soli Finti è selezionato per il Dummy Award del Photobook Festival ed esposto a Le Bal, Parigi. Nel 2015, espone Homage to James Hutton al Macro di Roma. Nel 2017 espone An investigation of the laws observable in the composition, dissolution and restoration of land all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma, in dialogo con l’archivio fotografico. Tra le recenti collettive citiamo On Earth a Les Rencontres d’Arles e al Foam di Amsterdam e Le forme del tempo alla Fondazione Pescheria di Pesaro. Le sue opere sono nelle collezioni della Fondazione MAST di Bologna, dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma e del Foam Museum di Amsterdam. Nel 2020 un portfolio dei suoi lavori più recenti è stato pubblicato su Foam Magazine n. 57 In Limbo e nello stesso anno è uno dei cinque artisti che lavorano con la fotografia ad essere scelti dall’ UNESCO per lavorare sui più recenti siti italiani entrati a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. Nel 2021 il libro Works for a Cosmic Feeling è tra i finalisti del MACK First Book Award.

Fino al 10 luglio, Galleria Matèria, via dei Latini 27
Info: https://www.materiagallery.com/