Tre secoli a colori

Roma

Lorenzo Pace e Alice Faloretti, due artisti diversi ma accomunati da una forte passione per la tecnica pittorica. Sono stati loro i due vincitori della residenza artistica a Roma organizzata a ottobre da Lefranc Bourgeois  per celebrare i suoi 300 anni. Uno dei progetti più significativi di questo tormentato 2020. Alla tradizionale kermesse mediatica il brand parigino ha preferito un progetto che testimoniasse ancora una volta la tradizionale e proverbiale vicinanza agli artisti. Del resto ”stare al fianco degli artisti” è quello che fa da tre secoli con tante generazioni di pittori, alcuni dei quali diventati illustri, quali Matisse, Picasso, Arman, Niki De Saint Phalle e molti altri. In questa lunga storia quest’anno sono entrati anche Lorenzo Pace e Alice Faloretti, i due selezionati dalla giuria in una lista di oltre 130 partecipanti, due artisti che hanno rivelato intelligenza, maturità e talento nel confrontarsi con il concept scelto per la residenza, il  ”Deep Blu”, in omaggio al colore simbolo di Lefranc Bourgeois.

Nell’enorme atelier negli spazi di Fondamenta gallery la teoria che circolava fino a circa un anno fa sulla ”morte della pittura” è sembrata un ricordo remoto. Cimentandosi con il blu i due artisti hanno dato vita a un dialogo che sembrava impossibile. I due background, infatti, partivano da esperienze abbastanza distanti tra loro: lei, bresciana classe 1992, più dedita a un minuzioso lavoro sulla tela, impegnata in un lavoro che predilige una citazione figurativa, che si presta alla creazione di ambientazioni avvolte in atmosfere ambigue e quasi oniriche. Lui, romano del 1984, con una predisposizione naturale a uscire dal perimetro della tela ed estremamente abile a creare un equilibrio espressivo sovrapponendo linguaggi differenti.

Il risultato finale è stato un autentico racconto, armonico e poetico, sulle potenzialità espressive della pittura e del colore. Esattamente quello che Lefranc Bourgeois intendeva realizzare con questo progetto e per la cui riuscita ha messo a disposizione degli artisti tutti i più pregiati materiali di cui disponeva. Uno scopo che anche Thierry Collot, General director Lefranc Bourgeois, con il consueto entusiasmo ha sottolineato: «Lo scopo del nostro lavoro è rendere gli artisti liberi di esprimersi, questa è una nostra prerogativa. Devono poter liberare le loro emozioni, perché l’arte è emozione. Il nostro lavoro è quello di non esitare nel supportarli tecnicamente nella loro ricerca in modo da facilitare la loro ispirazione e il loro processo creativo. Lo abbiamo fatto anche in questo progetto e siamo stati ripagati esattamente con quello che cercavamo: un’emozione».

Sul numero cartaceo di Inside Art (Ecco dove trovarlo: https://insideart.eu/dovetrovarci/) troverete un ampio approfondimento su questo progetto.

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