Per mano mia

Roma

«Natale 1932. Il funzionario della milizia portuale Emanuele Garofalo e sua moglie vengono trovati morti accanto al presepe che stavano preparando in casa. Ricciardi deve indagare nel mondo dei pescatori di Mergellina per scoprire chi li ha uccisi. Il brigadiere Maione è invece sulle tracce del vero assassino di suo figlio Luca. Gli si porrà un problema morale fortissimo: fare giustizia o farsi giustizia?». Firmato Maurizio de Giovanni – scrittore, sceneggiatore e drammaturgo napoletano classe 1958 – ”papà” del commissario Ricciardi protagonista di un nuovo racconto a fumetti targato Sergio Bonelli editore. Così, dopo i volumi Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Dieci centesimi e altre storie, Quando si dice il destino e altre storie – il consiglio, per chi volesse approcciarsi a quest’opera, è di recuperarli – è disponibile nelle librerie e fumetterie Il commissario Ricciardi, Per mano mia (176 pagine a colori, 21 euro). Su soggetto di de Giovanni, con Claudio Falco che firma la sceneggiatura e Daniele Bigliardo quale autore di disegni e copertina (colori di Giuseppe Boccia), Per mano mia – il cui racconto è ambientato, come sempre, all’ombra del Vesuvio – è una lettura straconsigliata per le feste in arrivo; un racconto che esprime, come leitmotiv, la domanda delle domande: quando si subisce un torto – nel caso specifico, si va ben oltre l’umana comprensione – è opportuno ricercare la giustizia o provvedere, in qualche modo, da soli? Tre anni e non sentirli. Tanto tempo, infatti, è trascorso da quando Sergio Bonelli editore ha iniziato la pubblicazione delle avventure a fumetti di Ricciardi, la più nota creatura letteraria di de Giovanni. Commissario della squadra mobile della regia questura di Napoli, Luigi Alfredo Ricciardi (questo il nome completo) ha una personalità complessa; introverso e (a tratti) scontroso, convive con una condizione di dannato: la capacità, unica e innata, di osservare i defunti di morte violenta all’interno di una labile immagine che si manifesta nel luogo esatto in cui questi hanno perduto la vita. Spiega de Giovanni: «Non è la morte che vede, ma il momento estremo della vita. Sente la concretezza del dolore e della disperazione di dover lasciare l’esistenza che provano quelle persone». Come tutte le storie di Ricciardi, anche Per mano mia è ambientato durante gli anni Trenta, in un periodo (e contesto) storico distante dal nostro, ma assai stimolante da vedere col senno di poi. Anche in questa narrazione, attorno al commissario Ricciardi si muovono una serie di personaggi ben caratterizzati: dal già citato brigadiere Raffaele Maione, l’alter ego del protagonista («non è Sancho Panza e non è il dottor Watson», precisa de Giovanni), a Bruno Modo – chirurgo e medico, è l’unico amico del commissario, e nel romanzo a fumetti ha le fattezze di Vittorio De Sica – da Rosa Vaglio, la donna che ha sempre accudito teneramente Ricciardi fin da piccolo, ad Enrica Colombo, la giovane di cui il commissario è innamorato, al femminiello Bambinella. Questi (ed altri) personaggi sono presentati nella postfazione del volume dallo stesso de Giovanni. Colpisce, in particolare, l’identikit della signora Rosa, che proprio nel racconto si lascia andare ad una, essai esplicita, confessione interiore: ”Una vecchia sono diventata, signorino mio. Il corpo sta smettendo di funzionare ma le idee no. Non posso lasciarvi in balìa dei vostri fantasmi, di quello sprofondo di solitudine che vi opprime. Ho da fare, quello che non succede per conto suo lo devo far succedere io. Per mano mia”.

Info: www.sergiobonelli.it

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