Abramovic on the screen

Londra

 

La performance artist Marina Abramovic presenterà una nuova versione cinematografica del suo celebre pezzo d’opera The Seven Deaths of Maria Callas (2020) su una serie di schermi giganti alla fine del prossimo anno nel centro di Londra. L’opera fa parte di un programma di arte pubblica organizzato dall’artista e regista di video installazioni, il milanese Marco Brambilla, per l’edificio Now, un nuovo spazio situato all’ingresso della stazione di Tottenham Court Road all’angolo con Oxford Street. A detta della società che ha progettato questi schermi 8K, la Outernet, si tratterà del più grande spazio espositivo digitale del mondo. Si tratta infatti di digital screen di dimensioni eccezionali, circa 2mila metri quadri.

LA ABRAMOVIC
«Il programma Outernet Arts e il curatore Marco Brambilla mi stanno dando una grande opportunità di utilizzare gli schermi più grandi del mondo per esporre – ha commentato la Abramovic -. Sono molto entusiasta di questa collaborazione e della possibilità di presentare al pubblico più ampio il mio lavoro in un modo così unico». Manca ancora tempo per questa esibizione. La performance sarà infatti proiettata nell’utunno 2021, tra settembre e novembre, in corrispondenza dell’opening della mostra alla Royal Academy of Arts dedicata proprio all’artista serba. 

MARCO BRAMBILLA
In un’intervista con il Guardian, Brambilla ha paragonato l’iniziativa alla commissione annuale su larga scala Hyundai alla Tate Modern, che è stata recentemente assegnata a Kara Walker (Fons Americanus). ”A questa scala, non credo che ci sia qualcosa di simile al mondo. Una volta avviato, si spera che diventi come la Turbine Hall (una sala della Tate Modern, ndr). Penso a un’installazione epica che tutti ricordino, come Weather Project di Olafur Eliasson (2003). L’ambizione è creare una serie di installazioni simili a quella”. 

Brambilla ha in programma di mostrare su questi schermi anche la sua scultura ”generativa” basata sul tempo ispirata a Object to be destroyed di Man Ray. Un’opera che assumerà la forma di un metronomo alto cinque piani. «Mentre si starà nello spazio – anticipa l’artista – non sembrerà di guardare uno schermo ma di guardare in profondità in un portale e in una realtà parallela».

Il trailer della premiere all’Opera di Monaco di Baviera (settembre 2020)

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