Re-Stor(y)ing Oceania: tutti i danni che abbiamo fatto agli oceani e il tentativo di ripararli

OGR Torino e TBA21–Academy inaugurano il nuovo progetto sulla sensibilizzazione delle problematiche oceaniche all’Ocean Space di Venezia 

OGR – Officine Grandi Riparazioni

Torino

OGR Torino annuncia una nuova partnership con con TBA21– Academy, in occasione della mostra Re- Stor(y)ing Oceania, a cura dell’artista Taloi Havini, che torna dopo la personale del 2021, negli spazi suggestivi di Ocean Space, in concomitanza con la 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.

Photo Giacomo Cosua

Il progetto espositivo – commissionato da TBA21–Academy e Artspace, Sydney – comprende due nuove installazioni site-specific commissionate alle artiste indigene del Pacifico Latai Taumoepeau ed Elisapeta Hinemoa Heta e inaugurerà il 23 marzo (visibile fino al 13 ottobre 2024). In un dialogo tra performance, scultura, poesia e movimento la visione curatoriale di Taloi Havini è guidata da un metodo ancestrale di “chiamata e risposta” che l’artista impiega come mezzo per stimolare empatia e sensibilità nei confronti di un tema decisivo come quello dello sfruttamento delle risorse oceaniche.

Le isole del Pacifico, in particolare, sono tra le regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico. Havini, in stretto contatto con le prospettive indigene di tutta l’Oceania, l’Australia e l’Asia-Pacifico, ha invitato l’artista Latai Taumoepeau, la cui pratica artistica è fondata sulle filosofie togane di vā (“spazio”) e (“tempo”), a ideare un’opera in più parti volta al coinvolgimento attivo del pubblico.

Photo Giacomo Cosua

Decisiva è l’importanza del canto che documenterà poeticamente le storie, le conoscenze e i valori della terra natia di Taumoepeau (Tonga). Macchine scultoree e interattive, invece, verranno installate negli spazi di Ocean Space per offrire al pubblico l’opportunità di partecipare attivamente all’opera Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO THIS IS NOT A DRILL). Per l’occasione, inoltre, sarà allestito uno spazio progettuale immaginato con l’architetta wahine Elisapeta Heta, leader e promotrice del cambiamento Māori, Samoano e TokelauanoVerrà poi presentata una nuova installazione multisensoriale, The Body of Wainuiātea, rappresentazione del rituale e della cerimonia guidata dal concetto Māori di tikanga, che deriva dalla parola “tika”, “giusto” / “corretto”, sollevando implicitamente la questione etica di un comportamento culturalmente giusto e appropriato. Mediante una dinamica relazionale, il progetto darà vita ad uno spazio accogliente e cercherà di utilizzare antiche conoscenze e pratiche relazionali per rispristinare consapevolezza intorno a questioni incredibilmente importanti per il presente e per l’immediato futuro. 

Photo Giacomo Cosua

Ex-officine per la riparazione dei treni nel XIX secolo, le OGR – Officine Grandi Riparazioni –sorgono nel cuore di Torino su un’area di ben 35.000 mq, che è stata per quasi un secolo protagonista della crescita della città. Dopo la chiusura, avvenuta nei primi anni 90, l’abbandono e il degrado, viene preannunciata la demolizione, finché nel 2013 la Fondazione CRT acquista l’edificio dalla caratteristica forma di H, grande 20.000 mq e alto 16 m, nonché gli uffici e le aree scoperte, e tramite la Società OGR-CRT, ne avvia la riqualificazione. Il risultato è un enorme spazio restituito alla città sotto forma di centro culturale, innovativo ed unico in Europa, dedicato alla sperimentazione artistica e musicale – OGR Cult – e scientifica, tecnologica, imprenditoriale – OGR Tech –.

Ocean Space è un centro di immaginazione e azione a favore degli oceani. Nasce nel 2019 a partire dal restauro e riqualificazione della storica Chiesa di San Lorenzo nel campo omonimo a Venezia. Il restauro, promosso dalla fondazione d’arte contemporanea TBA21 e guidato dalla sua fondatrice e presidente Francesca Thyssen-Bornemisza, ha visto l’integrazione degli antichi spazi della chiesa ormai sconsacrata con l’ideazione di un luogo contemporaneo di scambio culturale. La Chiesa risale all’809, anno della consacrazione del patriarca Francesco Vendramin.

Photo Giacomo Cosua

Nel 1810-1812 in seguito all’occupazione francese di Venezia, viene sconsacrata e nel 1842 gli edifici e la gestione degli ambienti passa ai monaci dell’ordine domenicano. Nel corso del XXI secolo, la Chiesa è scenario di alcuni capolavori: nel 1976 ospita la prima di I Turcs tal Frûl di Pier Paolo Pasolini, nel 1984, l’opera di Luigi Nono Prometeo. Tragedia dell’ascolto, diretta da Claudio Abbado e basata su libretto di Cacciari. Per l’occasione, inoltre, Renzo Piano trasforma l’intera navata ovest della chiesa in un’arca di legno che fungeva da proscenio, palco e platea; l’artista Emilio Vedova cura l’illuminazione. Padiglione messicano in occasione de La Biennale del 2012 e 2013, finalmente nel 2017 vede l’avvio dei lavori di ristrutturazione e la nascita del progetto Ocean Space, centro per l’alfabetizzazione critica sull’oceano e hub culturale.