Sonia Andresano, Allegra ma non troppo

Roma

L’artista è Sonia Andresano, la curatrice è Daniela Cotimbo, lo spazio è Albumarte, a Roma. La mostra si intitola Allegra ma non troppo. Ad Albumarte la Andresano ”gioca in casa” perché vi ha già lavorato. Questa volta è un po’ diverso, per le restrizioni del caso, ma per questo certamente più originale. Del resto la condizione attuale tra distanze e nuove abitudini sociali fa in qualche modo parte della mostra, visto che il progetto indaga sul tema dell’abitare la casa, un luogo che negli ultimi mesi è stato protagonista indiscusso delle nostre vite.

Esiste una vita dei luoghi che va al di là della nostra quotidiana percezione. Un flusso incessante di connessioni a cui non prestiamo sempre attenzione e che determina il nostro rapporto con lo spazio: può trattarsi di un rumore, della crepa di un muro, di un elettrodomestico dai movimenti meccanici che ne intercetta gli interstizi. Tutto questo ci invita a ripensare al nostro bisogno di abitare come ad un continuo rivisitare luoghi e relazioni, consapevoli che tutto fluisce intorno a noi e che noi stessi siamo agenti che si muovono costantemente da un punto all’altro. La casa allora diventa un iperoggetto, un’entità viscosa che cambia forma, luogo, ma che continua a rappresentare un polo attrattivo della nostra esperienza. Sonia Andresano nel corso della sua giovane vita ha cambiato tante volte casa e città e ogni suo movimento è stato accompagnato dal bisogno di esplorazione volto a stabilire relazioni con gli spazi e i luoghi, che poi sono sempre, in primis, relazioni con se stessi. 

Il progetto racconta, mediante opere realizzate nell’arco cronologico di circa due anni (2018-20) questo attraversamento continuo. A tale percorso si aggiungerà un’incursione site specific realizzata all’interno dello spazio di AlbumArte appena finito il lockdown, dove l’artista segue i movimenti di una piccola mosca bianca, dispositivo già utilizzato in diverse occasioni come strumento per far emergere nuovi punti di vista. Lo spostamento metaforico della mosca, registrato in un video e poi restituito al pubblico per farne nuovamente esperienza, dà il titolo alla mostra.

Dal 24 giugno al 17 luglio
Info:  www.albumarte.org