Ramones a fumetti

«Non so quand’è che abbiamo svaccato. Sognavamo di essere rockstar, avevamo fame. Londra, Tokyo, Buenos Aires. Ci credevo. Mi sono goduto tutto, celebrità compresa. Ma niente dura in eterno, e ti ritrovi in astinenza». Parola di Dee Dee Ramone, pseudonimo di Douglas Glenn Colvin, musicista eclettico noto soprattutto per essere stato il bassista – nonché principale compositore – della storica band punk Ramones di cui faceva parte insieme a John Cummings (Johnny Ramone), Jeffrey Hyman (Joey Ramone), Tamás Erdélyi (Tommy Ramone). Ed è proprio Dee Dee, scomparso nel 2002 a Los Angeles per un’overdose di eroina, al centro del bio-graphic novel One, two, three, four Ramones, realizzato a sei mani dagli autori francesi Xavier Bétaucourt, Bruno Cadène (entrambi ai testi) ed Éric Cartier (disegni).

Pubblicato da Edizioni bd nella sua collana rock, il volume (cartonato, bianco e nero, 112 pagine, 14 euro), con traduzione di Marco Farinelli e lettering di Laura Tartaglia, ripercorre la vita, assai travagliata, di Dee Dee Ramone, a partire dalla sua complicata infanzia («mio padre e mia madre litigavano di frequente. Conservo un ricordo vivido, ovvero ricordo molte cose brutte e alcune buone. Ma ho avuto una brutta infanzia», dichiarò in un’intervista al giornalista Legs McNeil). Ma questa biografia a fumetti, pur concentrandosi sulla figura del musicista (ha suonato il basso nei Ramones dal 1974 al 1989, quando abbandonò il gruppo per intraprendere una carriera, poco fruttuosa, nel mondo del rap), tormentato dalle sostanze stupefacenti («non so come sono finito a farmi di morfina: ero nel posto sbagliato al momento sbagliato»), indaga – attraverso dei flashback al pari di un film biografico – la storia dei Ramones, un quartetto che ha mutato radicalmente il volto del rock, districandosi nell’arco di vent’anni travagliati, tra eccessi, litigi, cambiamenti nella line up e oltre duemila live all’attivo.

L’avventura della band si è conclusa in modo definitivo nel 1996, dodici mesi dopo l’uscita del poco memorabile Adios amigos (titolo che più premonitore non si può), ultimo di ben quindici dischi in studio registrati dai Ramones. «Nel 1974 il rock era noioso, così quattro ragazzi a New York decisero di smuovere le cose», riporta il comunicato di presentazione del volume. Quel qualcuno saranno proprio Dee Dee Ramone e i suoi fratellini, fondatori del punk rock, dallo stile di vita scatenato quanto il loro sound. Un lavoro certosino, quello portato avanti dai tre autori francesi, capaci di mettere nero su bianco un racconto ricco di sfumature e aneddoti, tra nostalgia e forte carica emotiva (in questo senso, la scelta delle tavole in bianco e nero si rivela decisiva). Un graphic novel più che godibile, arricchito da un’interessante sezione finale che ripercorre vita, morte e miracoli (punk) dei Ramones. Che, rispetto ai Sex Pistols – loro sì, molto più di pancia – non irridevano tanto la tecnica musicale ma sceglievano, scientemente, di rifiutare un certo tecnicismo. «Chiedemmo a Johnny Rotten se voleva bere una birra con noi. Lui prese una pinta e la buttò giù tutta in un colpo solo. Noi trattenemmo il fiato esterrefatti. Ci guardò e se ne andò». Mai ammissione fu più indicativa.

Info: www.edizionibd.it

Articoli correlati