Tutti falsi i dipinti di Modigliani esposti a Palazzo Ducale, ma restano dubbi sulla vicenda

Genova

Ve le ricordate le opere di Amedeo Modigliani sequestrate a luglio nell’ambito di una mostra a Palazzo Ducale di Genova perché sospettate di essere falsi? Beh, negli ultimi giorni sono venute a galla nuove informazioni che confermerebbero le accuse per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere d’arte e riciclaggio mosse prima dell’estate dallo storico dell’arte Carlo Pepi. Dopo una perizia ordinata dalla procura di Genova, infatti, 20 dei 21 quadri attribuiti al celebre pittore Amedeo Modigliani ed esposti sono stati dichiarati falsi: «i quadri – ha spiegato la perita nominata per valutare i Modigliani – sono grossolanamente falsificati sia nel tratto sia nel pigmento. Anche le cornici non sarebbero originali, ma provenienti da paesi dell’est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili né come contesto che come periodo storico a Modigliani». Una notizia sconcertante non solo per il pubblico pagante che ha visitato la mostra ma anche per il curatore della mostra Rudy Chiappini e Joseph Guttmann, collezionista e proprietario di molte delle opere sequestrate, che continuano a difendere l’autenticità dei lavori: «Quei dipinti – ha spiegato Chiappini – sono stati esposti anche da altre parti e la loro autenticità era basata su attribuzioni fatte da altri studiosi e esperti». La questione solleva numerosi dubbi che potrebbero essere chiariti nel corso dei prossimi giorni, visto che è stato richiesto un parere ulteriore ad alcuni esperti francesi. Nel frattempo Palazzo Ducale ha fatto sapere di ritenersi parte fortemente lesa e, se le perizie relative all’esame sui pigmenti confermassero il giudizio negativo della perizia depositata, il consiglio direttivo della Fondazione Palazzo Ducale deciderà quali iniziative intraprendere. Le tele sequestrate a Palazzo Ducale intanto sono sotto custodia nel caveau del Nucleo Tutela patrimonio artistico dei Carabinieri ma e la perizia verrà confermata da una sentenza definitiva le opere, valutate milioni di euro, saranno distrutte