Un’installazione lego di Ai Weiwei nell’ex carcere per celebrare la libertà

Alcatraz

Nelson Mandela, Edward Snowde, Shin Suk-ja e molti altri. Sono i protagonisti dell’ultimo intervento artistico di Ai Weiwei, il grande artista-dissidente cinese che sabato esporrà al pubblico la sua mostra @Large (che in inglese vuol dire ”a piede libero”) realizzata nel celebre ex carcere di Alcatraz, nei locali dell’ospedale, della mensa, della lavanderia e delle celle del blocco A. L’artista ha usato più di un milione di blocchetti di lego per ricostruire i ritratti di 176 prigionieri politici, come lui. Alcuni universalmente riconosciuti, altri dimenticati dalla storiografia e dalla memoria collettiva. Avrebbe potuto inserirsi tra i volti di lego anche il suo autoritratto, ma non lo ha fatto e tuttavia gli 81 giorni di detenzione nel 2011 per accuse di evasione fiscale hanno ispirato alcuni temi della mostra. L’artista ha rilasciato un’intervista al New York Times spiegando: «Anche adesso, che sono in uno stato di detenzione soft, la mia libertà di muovermi liberamente oltre i confini della Cina è limitata dal sequestro del passaporto. L’idea della perdita della libertà come punizione solleva importanti interrogativi filosofici». L’ideatore dei Semi di Girasole della Tate Modern ha ancora molti amici in prigione: «L’idea che persone che si battono per la libertà abbiano perso la loro libertà è più che un paradosso».