William Kentridge

Napoli

La galleria Lia Rumma di Napoli inaugura oggi, 6 maggio, la quinta personale di William Kentridge nel capoluogo campano. Poco incline a lasciarsi inquadrare nelle fin troppo rigide etichette disciplinari, l’artista presenta in mostra un consistente corpus di opere realizzate tra il 2012 e il 2014. Molti degli oggetti si stagliano rappresentati sulle pagine: un megafono, una macchina da scrivere o una moka, trovano la loro mistranslation in Rebus, un gruppo di nove sculture in bronzo, realizzate nel 2013 e allineate su un asse di legno come parole su un rigo. Ma se il rebus è letteralmente un “esprimersi con le cose”, per Kentridge le cose stesse non sono elementi il cui significato è dato, definito e immutabile, ma si trasformano in nuovi oggetti al cambiare della prospettiva da cui le si osserva, a sottolineare l’ambiguità e le incertezze dei dati di realtà. L’opera dell’artista sudafricano ci svela quindi un’incerta grammatica del mondo dove cercare di trovare una visione univoca è solo una mera illusione. In mostra fino al 6 giugno.

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