L’illusione dei romanzi rosa

Chiamateli romanzi rosa, letterature romantiche, libri Harmony (collana storica di narrativa femminile), sta di fatto che il genere letterario ha sempre riscosso un gran successo, specie tra il pubblico femminile. Le storie, per la maggior parte scritte da donne, si sviluppano su trame intricate, incentrate su passioni amorose, tradimenti e amori rigorosamente eterosessuali. Considerato un genere di romanzo leggero e di consumo, di sicuro, un tempo, quando ancora non esistevano le riviste di moda, gossip e costume, il romanzo rosa costituiva un appiglio per molte donne e una maniera per rifugiarsi dietro a una grande illusione, celata dietro agli stereotipi divulgati da questa letteratura.

Tutte queste riflessioni sono alla base della mostra che inaugura alla galleria The gallery of art di Roma, intiolata, per l’appunto, La grande illusione/The great illusion. All’origine dell’esposizione c’è una storia che potrebbe anch’essa sembrare oggetto per un racconto. La curatrice Manuela De Leonardis, nel 2013 ha trovato accanto ad un cassonetto per i rifiuti una pila di romanzi d’amore in formato tascabile, scritti in inglese e pubblicati negli Stati Uniti tra il 1984 e il 2012. Da lì l’idea di dare una funzione costruttiva a questi objets trouvés. Difatti la curatrice ha deciso di utilizzare i testi come punto di partenza per 124 artisti, italiani e stranieri, ognuno dei quali è stato chiamato a interpretare uno di quei testi in chiave artistica, riflettendo sul tema dell’amore. Il titolo della mostra dai toni ironici richiama evidentemente il contenuto della narrativa femminile, sempre intrisa di vane speranze e di caratteristiche poco fedeli alla realtà.

Come viene precisato nel comunicato stampa della mostra, le opere realizzate e messe a disposizione dagli artisti hanno come obiettivo il fund raising a sostegno del progetto Cake per Bait al Karama women centre, la prima Scuola di cucina Palestinese e primo convivio Slow food a Nablus (Palestina). Il senso del progetto è di ridare nuovo valore a un vecchio oggetto dimenticato e gettato tra i rifiuti, ricontestualizzandolo in un nuovo amibito fertile.
Tra i nomi degli artisti Francesca Romana Pinzari, Franco Profili, Pupillo, Claudia Quintieri, Quraish (Mohammed Quraiseh), Rita Vitali Rosati, Michele Welke, Fiorenzo Zaffina e Luca Zampetti.

Gallery of Art, Temple University Rome Campus, Lungotevere Arnaldo Da Brescia, 15, Roma

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