Vittorio Carpaccio Vs Bill Viola

Venezia

Lo Spazio Louis Vuitton Venezia diventa Renaissance, una mostra ideata dallo storico dell’arte Adrien Goetz e dal curatore Hervé Mikaeloff. La seconda esposizione della maison francese nella Serenissima è dedicata a un insolito ma riuscitissimo confronto tra Vittore Carpaccio, grande maestro dell’arte veneziana, e Bill Viola, geniale videomaker statunitense. Una nuova occasione per sottolineare come risulti eccezionale l’incontro tra l’arte contemporanea e l’eredità artistica del passato. Quattro importanti opere, due per ogni artista, che dialogano in sinergia, un legame sacrale capace di coinvolge la sfera spirituale del visitatore. Una bipersonale che ha dell’incredibile se si considera che la riscoperta delle due opere attribuibili al periodo giovanile del Carpaccio da parte di Andrea Bellieni, responsabile scientifico del Museo Correr, e Giorgio Fossaluzza, tra i più quotati esperti dell’artista, è molto recente: 2012 la Madonna con il Bambino datata 1487 e 2013 La Pietà 1488-90. Dobbiamo ringraziare un minuzioso restauro realizzato con il sostegno di Louis Vuitton nell’ambito della partnership stretta con la fondazione musei civici Venezia. Un vera e propria rinascita, resurrezione, un passaggio dal mondo degli archivi museali, alla prima linea, in vetta, sul podio nella storia dell’arte. Infatti la Madonna con il Bambino che Bellieni, ha avuto l’accortezza di osservare da vicino, era stata catalogata nel 1957 come opere di un pittore veneziano del XVI secolo e poi finita nel dimenticatoio.

Il restauratore Antonio Bigolin è stato il primo a distinguere, sotto la vernice, sul muretto basso che si staglia in primo piano, la scritta ”Vetor[e] Scharpaco opv[s]” che rimanda al cognome Scarpazza, latinizzato successivamente dall’artista in Carpathio. Un’opera veramente ex-grege, dove il Bambino mostra, con la veste alzata, il sesso. Non comune, nemmeno inusuale, ma di certo frutto di uno studio attento, in linea con le tendenze di quel periodo storico. Nel tardo Quattrocento molti teologi insistevano sulla seconda persona della Trinità che ritenevano fosse quasi più importante delle altre due. Il quadro del Carpaccio, come ad esempio quello più rappresentavo di Francesco Bonsignori, Madonna col Bambino del 1483, esposta al Museo di Castelvecchio (Verona) vuole rappresentare Cristo come vero uomo e non come un’entità astratta, lontana della carnalità terrena. Concetti che non vanno sottovaluti neppure oggi. Più impegnativo, invece, il restauro della Pietà. Le condizioni della tavola erano disastrose: fragilità generale, abrasione delle superficie pittorica, ridipinture da vecchi restauri e ossidazioni delle vernici. L’intervento ha dovuto affrontare il problema di gravi lacune come il ventre di Cristo e la mano destra della Madonna che è stata rifatta integralmente. Quest’ultima opera è messa a conforto con Emergence, 2002, di Bill Viola: video a colori in retroproiezione. Il lavoro è ispirato alla passione dell’artista per il primo Rinascimento. «In Emergence – risponde Viola a Mikaeloff – ho cercato di esprimere l’idea che quando pensiamo che tutto sia vuoto e perduto, la figura di Cristo, o qualcuno come lui, si solleva e sembra ascendere al Cielo, ma di fatto torna volontariamente sulla terra per aiutare ad alleviare le sofferenze degli esseri umane di tutte le creature. È in questo momento che dobbiamo riprendere contatto con la terra, con la natura e con le persone che ci stanno più a cuore. Uso il rallentatore per vedere più in profondità nel tessuto dello spazio e del tempo ma soprattuto dell’anima. Credo che Emergence si rapporti molto bene alla Pietà di Carpaccio».

Madonna con il Bambino è in dialogo con Eternal Return, 2000, un’istallazione video a colori con sonoro. Da anni il videomaker si ispira all’arte sacra, la ricerca e i progetti lo hanno portato spesso in Italia, in particolare a Venezia. Pur trovandosi a cinque secoli di distanza, i quadri di Vittore Carpaccio e i video di Bill Viola esprimono gli stessi interrogativi e preoccupazioni. Emozioni che accompagnano l’uomo nella crescita affettiva, lungo un percorso senza tempo, capace di rincorrere le tendenze stilistiche e fondersi in un unicum storico-culturale.

 Info: fino al 25 maggio, Espace Louis Vuitton, Calle del Ridotto 1353 Venezia. Web: http://www.louisvuitton-espaceculturel.com/

 

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