La resurrezione dell’io

Person’Hall è la prima mostra di Queen gallery, la nuova esclusiva location del lago di Garda. A cura dell’architetto Mattia Trebucchi l’esposizione è dedicata all’artista italo-francese Ralph Hall, conosciuto ai più per la sua partecipazione a Vogue fashion night out Milano 2012. In anteprima le opere custodite gelosamente nello studio di Nizza, insieme a lavori realizzati in occasione dell’evento e altri già storicizzati, come le ceramiche a carattere faunistico di Krudeltà ment’Hall.

Con il titolo Person’Hall, si evidenzia un percorso creativo studiato ad hoc per l’artista. Un gioco di parole dove Hall si fonde con la sua personale. Person, traducibile dall’inglese come corpo, figura, individuo, persona, ci rivela in primis il sogno di ridare centralità all’individuo. Non più un livellamento della natura umana ma la necessità di gridare la resurrezione della soggettività. Essere ex-grege per esprimere se stessi. Da qui Ralph, con sguardo visionario, crea opere con il fine di forgiare nuove forme di vita. La scultura, il quadro, l’opera sono caricati di propria centralità. Egli infatti utilizza materie prime tattili, quadrimensionali, affinché l’opera possa mutare in un’identità indipendente, un corpo capace di trasmettere emozioni figurative e percettibili, sottolineate da singolari giochi di luce e ombre, come a volerne riflettere l’anima. Nella sua ricerca Hall sceglie attentamente materiali idonei a spiritualizzare le emozioni. Il capello sintetico è preponderante: elemento diretto e chiaro nella sua metaforica rappresentazione della vita, della morte e della rinascita. Lavorato, strappato, incollato, dipinto e unito alla tela come la vita alla terra. Tonalità in evidente conflitto fra loro e per questo perfette rappresentanti dei sentimenti, spesso in lotta in eterne guerre introspettive.

Le opere rivelano concetti in antitesi, uniti da un filo sottile che non deve e non può essere spezzato. Quel legame che unisce il freddo al caldo, le tenebre alla luce, l’incubo al sogno. Hall vive in prima persona un orientamento tipologico caratterizzato da un esasperato corredo emozionale, che lo trascina in un rapporto con la realtà atipico, basato prevalentemente sull’intuizione e sull’empatia, che allo stesso modo lo obbliga a interrogarsi su innumerevoli contraddizioni dell’Io. «Con Ralph – ci dice Anna Ragnoli di Queen gallery – abbiamo voluto stupire il visitatore sia con il forte e chiaro messaggio di denuncia delle sculture sia con il grande impatto visivo delle tele, dove è ostentata la provocazione e la genialità stessa dell’artista». Tra i lavori più emblematici Life e Petit: il primo, opera inedita al pubblico e realizzata nel 2008, esprime l’individuo attraverso una lunga fascia di capelli nero corvino, racchiudendo in se l’unione di tutti i colori/affettività. Fusa con la tela/vita, dipinta di vernice bianca a sottolinearne la vergine purezza, Hall vuole chiarire quanto nulla sia scritto o definito, ma che tutto si manifesta a seguito delle nostre libere azioni quotidiane. Anche la cornice si salda al quadro, diventando essa stessa un’opera. Il vetro è tagliato trasversalmente in modo che segua la linea della vita in concomitanza con la fascia di capelli recisa, come a trasformarsi in quei fattori esterni che influenzano e troncano le nostre scelte di vita.

Petit, nascono e sono studiate in occasione della mostra. Qui le debolezze umane riaffiorano e sono più marcate. La vita non è pura e autonoma, bensì soggiogata passivamente ai sentimenti. Come lo stesso individuo, il capello, non racchiude l’insieme delle affettività in assennatezza fra loro, ma si ritrova sbilanciato verso la pulsione più forte che lo governa. Possiamo quindi trovare, ad esempio, Petit # 3, dove il capello è avvolto dal rosso-passione su una tela, gialla-gelosia. Lavori che si sposano perfettamente con le originali caratteristiche della galleria, come l’illuminazione: otto punti luce madre a soffitto generano una ragnatela di cavi elettrici arancioni, sostenendo barattoli di vernice. Alcuni di questi diventano fari e scendono per dare luce ad ogni opera esposta, mentre altri restano puri elementi decorativi, con la possibilità di trasformarsi in punti luce per ogni nuovo allestimento, esprimendo una vivida versatilità nella composizione dello spazio.

Fino al 7 settembre; Queen gallery, viale Cavour 51, Desenzano d/G Bs

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