Patrimonio culturale, ecco il ddl con l’introduzione dei nuovi reati

Roma

È pronto il nuovo disegno di legge che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culuturale. Questa mattina il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro e l’assessore alla Cultura di Roma, Dino Gasperini, ne hanno parlato in una conferenza stampa organizzata nella Capitale. Entrambi hanno auspicato che sia approvato al più presto. «Rendiamo unitaria la tutela dei nostri beni armonizzando il codice penale e il codice dei beni culturali, creandone un terzo dedicato interamente alla tutela del nostro patrimonio – hanno sostenuto i due – si apre una fase nuova. Si sta lavorando per la nascita di un nuovo codice, che riesca a unificare e rinnovare i due vecchi che attualmente si occupano delle pene per i reati contro monumenti e opere d’arte. Dobbiamo arginare questi atti criminosi. Ciò che ci ha spinti ad agire – ha detto ancora Giro – è il preoccupante innalzamento del tasso di reati verso i nostri beni culturali, a partire dai danni inflitti alla fontana a piazza Navona. Questo aumento è paradossale, perché conseguenza della presa di coscienza del valore dei nostri siti, con il risultato che qualche balordo pensa bene di deturparli». I principali interventi del ddl riguardano: il delitto di imbrattamento, deturpamento e danneggiamento del bene: con un inasprimento della pena con reclusione da 6 mesi/3 anni a 1/6 anni; il delitto di furto del bene (che attualmente non esiste, in quanto rientra nel semplice reato di furto): con un inasprimento della pena da 6 mesi/3 anni a 1/6 anni di reclusione, con una multa che può variare dai 5.000 ai 10.000 euro; il delitto di alienazione del bene: da fino a 1 anno a fino a 3 anni di reclusione e una multa da 15.549,50 a 77.469 euro; il delitto di esportazione illecita del bene: prevede un inasprimento della pena con reclusione che da 1/4 anni aumenta a 1/6 anni, con una multa da 10.000 a 30.000 euro; il delitto di possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno in materia di ricerche archeologiche: con l’aumento della pena non superiore a un terzo e il delitto di contraffazione di opere d’arte: la cui pena da 3 mesi/4 anni di reclusione, sale a 1/5 anni. «Non daremo tregua a parlamentari e capigruppo per l’approvazione di questa legge – ha concluso Gasperini – perché rappresenta uno strumento di cui necessitiamo. È giusto che Roma sappia che è possibile tutelare la sua storia».