Cultura, Borletti replica a Orfini: «Impossibile ampliare l’offerta senza volontari»

ROMA

«Dal 2000 al 2013 la percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura è scesa da 0,39 % allo 0,22% e si è ridotto di circa 3000 persone il numero di risorse impiegate dal ministero, a causa di scelte politiche attribuibili sia a governi di centro destra che di centro sinistra». Lo ricorda il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni che sottolinea: «In questo contesto è assolutamente impossibile che lo stato abbia risorse sufficienti per ampliare l’offerta culturale senza ricorrere anche al sostegno dei volontari». Il riferimento è alla polemica sollevata ieri dal parlamentare pd Matteo Orfini, che aveva bocciato il ricorso del Mibac all’aiuto di volontari per l’apertura straordinaria dei musei il prossimo 18 maggio in occasione della giornata internazionale dei musei. «In un Paese normale – scriveva ieri Orfini – non ci sarebbe nulla di male nell’utilizzo del volontariato da parte del ministero della Cultura per agevolare l’apertura straordinaria dei musei il prossimo 18 maggio. Ma in un paese normale quel ministero non sarebbe incapace di svolgere la sua missione a causa della mancanza di personale e di risorse e non ci sarebbero decine di migliaia di professionisti della cultura laureati, specializzati, dottorati costretti a lavoro sottopagato, deregolamentato, in nero». Oggi la replica del sottosegretario: «Serve una vera e sostanziale inversione di tendenza che porti a considerare centrale nell’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio nazionale per lo sviluppo del Paese – fa notare Borletti – una volta modificato questo contesto poter dare finalmente una prospettiva di lavoro alle persone che hanno investito in una formazione culturale, come per esempio gli archeologi o gli storici dell’arte, diventerà non solo possibile ma anche prioritario».