Con la curatela di Attilio Terragni e di Italo Tomassoni, il Centro italiano arte contemporanea di Foligno (Perugia) presenta Un viaggio nell’architettura, mostra dedicata all’opera di Giuseppe Terragni aperta al pubblico fino al 9 dicembre. A quasi settant’anni dalla sua prematura scomparsa (avvenuta nel 1943 all’età di trentanove anni), Terragni viene omaggiato con una retrospettiva che – attraverso modelli, disegni, riviste, libri, scritti – ne rammenta l’operosità e l’incidenza internazionale.
In neppure quattro decadi, infatti, l’architetto lombardo ha abbozzato l’intero iter dell’architettura moderna, lanciando il nostro paese nella modernità e valorizzando il “pensare all’italiana” fuori dai confini nazionali. Pienamente convinto del ruolo dell’architettura quale potente strumento di analisi e di mutamenti sociopolitici, Terragni ammetteva candidamente che «essere del proprio tempo è essere di tutti i tempi», poiché alla stregua della grandi musiche e delle imponenti opere letterarie «l’architettura può raccontare la storia dell’animo umano».
Particolarmente sensibile, il suo, anche considerando la dura esperienza vissuta nella terribile campagna di Russia (1941-1945), quando trovava il tempo per ritrarre in disegni e acquerelli uomini e fiori. In merito all’allestimento del Ciac, particolare attenzione meritano i disegni del Danteum (1938): selva oscura, sala dell’Inferno, sala del Purgatorio e sala del Paradiso offrono rappresentazioni prospettiche. In sostanza la comprensione delle stanze del Danteum consente di addentrarsi in un personale viaggio nella architettura, dentro e fuori la mostra, tra l’antico e il moderno, tra il bello e (perché no) il brutto.
fino al 9 dicembre
Centro arte italiana, via del campanile 13, Foligno