Arpi Vardanyan e le sue intime espressioni imprevedibili

Arpi Vardanyan, la poliedrica artista armena, presenta una nuova mostra a Roma, nelle sue intime espressioni imprevedibili

Arpi Vardanyan, nata in Armenia nel 1985, nel 2007 si è diplomata all’accademia nazionale delle Belle arti e iscritta all’unione degli artisti armeni. Attualmente vive e lavora nel paese natale, anche insegnando a bambini che hanno particolari disabilità. I suoi lavori sono esposti in Armenia, Svizzera, Canada, Georgia, Libano e molti altri paesi.

Provenendo da una famiglia di artisti (il nonno, Ara Bekaryan, fu uno dei più significativi artisti armeni del periodo sovietico, e sua madre, Seda Bekaryan, occupa un posto d’onore nella scena armena contemporanea) la  Vardanyan è quindi cresciuta in un ambiente estremamente stimolante. La linea di pensiero basilare di questa artista è che l’arte dovrebbe essere magia e fantasia e portare leggerezza. Soprattutto reputa l’espressione creativa la migliore maniera per esprimersi: come il lavoro dell’artista è la vera essenza della sua natura, nell’arte non si può nascondere nulla.

Proprio considerando la creatività il proprio miglior veicolo espressivo, Arpi Vardanyan cerca di trovare un equilibrio fra le sue intime emozioni e l’imprevedibile, a volte ostile, spazio esterno. Se all’inizio della sua carriera artistica si faceva interprete delle tradizioni locali, col tempo l’artista è stata capace di trovare un suo specifico stile, concentrandosi su paesaggi e scene urbane Una profonda ispirazione la conduce a una sintesi pittorica molto espressiva e laconica: i suoi paesaggi urbani sono costruiti partendo proprio dalla loro progressiva scomposizione. In questo modo nella sua pittura, le città, le case, le strade e le persone invitano chi guarda a viaggiare nel mondo magico della fantasia.

Fino al 24 agosto
Quadrupede
via di San Giovanni in Laterano 45, Roma
Info: www.quadrupede.it

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