Rosa Barba presenta “Tempi fluidi”

Rosa Barba arriva con "Tempi fluidi", intrigante esposizione che presenta una profonda riflessione sul tempo, sull'archiviazione e sulla esposizione

Rosa Barba (Agrigento, 1972), giovane artista italiana di nascita e tedesca di adozione, presenta “Tempi fluidi”, una esposizione che si pone come un’intrigante riflessione sui concetti di tempo, archiviazione ed esposizione. Una procedura metamuseale, se così la si può definire, che prende forma grazie a un allestimento di opere d’arte che, a sua volta, si fa archivio e museo al tempo stesso, custodendo tra le sue fila delle altre opere di inizio Novecento.

“Stage archive” – questo il titolo della principale installazione realizzata dall’artista appositamente per la mostra al Mart di Rovereto, in collaborazione con la Fondazione Galleria civica centro di ricerca sulla contemporaneità di Trento – si pone come una grande ruota; un orologio senza ore né minuti poggiato a terra e suddiviso in dodici spicchi che sono altrettante teche trasparenti illuminate da fredde luci al neon. In esse scorre una pellicola cinematografica su cui non è stato impresso nulla, a richiamare la passione cinematografica di Rosa Barba, conosciuta, oltre che per le sue installazioni, per le pellicole in 16 mm dal fascino herzoghiano. Il richiamo alla dimensione temporale è palese fin dal primo sguardo.

La suggestiva opera è inoltre in grado di veicolarne la fluidità dello scorrere che mescola passato, presente e futuro sovrapponendoli e mescolandoli in un solo attimo. Il quadrante di un orologio, si era detto, ma, forse, l’installazione ricorda ancor di più una bobina di celluloide che nei suoi spicchi trasparenti svela il suo contenuto – la mancanza di contenuto, in questo caso – di cui si sente il rumoroso scorrere senza che vengano proiettate alcune immagini.

Il resto della mostra si snoda come un “percorso futuristico”, suddiviso nelle due sedi del Mart e della Fondazione Galleria civica di Trento, che mette in comunicazione tra di loro i media più disparati: sculture, opere sonore, videoarte e testi su feltro, oltre che una serie di testimonianze artistiche, estrapolate dagli Archivi storici del Mart, appartenenti al periodo futurista, tra cui anche alcune sceneggiature e trattamenti cinematografici mai realizzati di Fortunato Depero.

Fino al 28 agosto
Mart, orso Angelo Bettini 43, Rovereto (Tn)
Fondazione Galleria civica, via Rodolfo Belenziani 46, Trento
Info: www.mart.trento.it

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