Addio a Lucian Freud

Lucian Freud, addio al maestro dell'arte contemporanea che celebrava la bellezza. Amato dai critici e dagli appassionati

Lucian Freud, era una delle star dell’arte contemporanea. Uno di quelli conosciuti anche dai meno ferrati in materia. Fra i più apprezzati dal pubblico e seguiti dalla critica. Lucian Freud è morto giovedì scorso nella sua casa di Londra, dopo una breve malattia. Aveva 88 anni e, almeno dagli anni Cinquanta, aveva rivoluzionato la creatività contemporanea soprattutto nei generi del ritratto e del nudo, nei quali ci «difendeva dalla bellezza», come ha scritto Achille Bonito Oliva. A confermarne la scomparsa il gallerista William Acquavella, agente del pittore: «Viveva per dipingere e ha dipinto fino all’ultimo della sua vita», ha detto alla Bbc. Nato nel 1922 a Berlino, era nipote di un altro spirito deflagrante come Sigmund Freud. Il fondatore della psicoanalisi dovette passargli per via genetica la passione per l’uomo, la sua individualità, i suoi terrori e le sue paure. Soprattutto quella nei confronti della fine. Dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler si trasferì nel Regno Unito con la famiglia, ottenendo nel 1939 la naturalizzazione britannica. È stato soprattutto un ritrattista e, insieme a Francis Bacon (incontrato alla Biennale di Venezia del 1954), il maggior esponente della cosiddetta “scuola di Londra”. Famosissimi i suoi volti, come quelli della regina Elisabetta o di Kate Moss, immortalati in un crudo realismo neoespressionista, figlio diretto della sua volontà di mettere a nudo l’umanità. (S. C.)