Alfred Jarry e il suo omaggio all’assurdo

Alfred Jarry e il suo teatro dell'assurdo indagano l'assurdità dell'esistenza umana e le sue disparate situazioni

Alfred Jarry,  antesignano del movimento surrealista e simbolo per eccellenza del teatro dell’assurdo, con la sua opera “Ubu Roi” scritta e rappresentata sul finire del 1800, costituisce la rappresentazione più fulgida di temi artistici quali l’assurdità dell’umana esistenza e delle più disparate grottesche situazioni.

L’opera di Alfred Jarry, divenuta un grande classico della letteratura internazionale avendo ispirato l’estro di molti scrittori e artisti, è protagonista della mostra “Ubu sous la dalle”, in corso di svolgimento dallo scorso 10 giugno all’affascinante Archeoforum di Liegi (place Saint-Lambert) in Belgio, in occasione della ricorrenza del decimo anniversario della morte di André Blavier, noto bibliotecario, scrittore e patafisico anticonformista nato a Verviers, cittadina del Belgio.

Una mostra “iconoclasta, artistica e letteraria”, come si legge nella locandina dell’evento, che, fino al prossimo 27 settembre, chiama a raccolta artisti provenienti da tutto il mondo quali Eka Acosta, Martin Amstutz, Jacques Ancion, Willy Antoine, Fernando Arrabal, Christian Arnould, Jean-Christophe Averty, Enrico Baj, Marco Baj, Tristan Bastit, Carlo Battisti, Muriel Belin,  The Big Bosse de Nage, Jacques Charlier, Compagnia degli Scarti, Mario De Carolis, Marco Décimo,  Francesco Del Zompo, Riewert Ehrich, F’Murr, Franz, George Glaser, Manu Gomez, Emily Joe, Claire Kirkpatrick, Barbara Leboeuf, Capitaine Lonchamps, Tania Lorandi, Daniel Madrid, Frank Maieu, Marcel Mariën, Alain Mignien, Sandro Montalto, Guillaume Po. E ancora: Poliedro design, Rudolf Schönwald, André Stas, Le Tampographe Sardon, Geneviève Vander Wielen, Sebastiano Zampini, Muriel Zanardi e Christian Zeimert.

L’evento, curato da André Stas, scrittore, collagista e vero e proprio figlio spirituale di Blavier, intende coniugare le arti visive con quelle letterarie, dando vita a un connubio dai sorprendenti risvolti all’insegna delle vena polemica e dell’ironia.

Fino al 27 settembre
Archeoforum di Liegi (Belgio)
Info: 0032-(0)4/250 93 70; www.archeoforumdeliege.be

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