«Se io fossi Cattelan non farei la mostra a Milano. Non ci si può far condizionare da quattro imbecilli, messi là dalla tessera di partito o dall’ignoranza di chi amministra. Io sarei andato via». Durissimo nei toni e nelle parole Oliviero Toscani, fotografo e pubblicitario milanese e finito più volte nel mirino della censura, commenta adesso, in un’intervista ad Affaritaliani.it, il caso Cattelan, che sta mettendo in fibrillazione la politica meneghina a causa del manifesto pubblicitario della sua mostra, raffigurante un Adolf Hitler in ginocchio, nell’atto di pregare. Ma cosa ne pensa il fotografo storico di Benetton dei manifesti di Cattelan più volte ritenuti offensivi per il decoro? «Decoro di cosa? L’arte deve offendere il decoro. Se non offende il decoro non è arte». Questa la risposta di Toscani che afferma: «L’arte è fatta per quello, per mettere in discussione certi decori. Anzi, mi faccia dire: è indecoroso avere certi decori. E dico una cosa: Suor Letizia ha colpito ancora». «Milano è ridicola – prosegue il fotografo – per fortuna non ho mai lavorato per il comune. Questi tipi di censura con il tempo si dimostrano imbecilli. E imbecille si dimostra chi la fa. Sempre».