Marcegaglia: «Lo stato affidi i grandi musei ai privati»

Per estendere il coinvolgimento dei privati nella tutela e fruizione del patrimonio culturale italiano, che fin qui è stato «troppo timido e perciò inefficace» si potrebbe affidare a essi in via sperimentale la gestione di alcuni fra i più grandi musei. Questa una delle proposte che giunge dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel suo intervento all’assemblea annuale di Civita. Tra gli esempi dell’eccessiva timidezza con cui sono state compiute le esperienze di coinvolgimento dei privati in Italia, Marcegaglia ha citato la trasformazione degli enti lirico-sinfonici in fondazioni di diritto privato che «non ha garantito l’afflusso di risorse aggiuntive da sommarsi a quelle dello stato». E proprio in tema di risorse arriva la prima delle quattro proposte avanzate da Marcegaglia: le risose pubbliche «non vanno più date a pioggia alle migliaia di soggetti pubblici protagonisti dell’offerta culturale inefficiente». Occorre invece spostare le risorse su criteri che «tengano conto della domanda e premino la migliore offerta. Servono "matching grants" cioè il contributo pubblico affianchi quello privato al solo patto di averlo saputo reperire in maniera equivalente». Sul fronte dei musei, infine, lo stato «che ha le difficoltà che ha, metta i privati alla prova». Superando dunque i limiti per cui attualmente ai privati è affidata solo la gestione di alcuni servizi, si provi «per qualche anno ad affidare ad essi l’intera gestione di alcuni grandi strutture». (S. C.)