In ricordo di Pippa Bacca

«Ho capito il senso di questo viaggio: mantenermi il più bianca possibile». Il 31 marzo di due anni fa moriva in Turchia, stuprata da un camionista ai bordi di una strada di campagna, Pippa Bacca, all’anagrafe Giuseppina Pasqualino. La giovane artista e performer milanese, nipote di Piero Manzoni, stava attraversando l’Europa dell’est vestita da sposa con l’obiettivo di arrivare in Israele, il tutto insieme alla sua amica Silvia Moro. Un percorso di scoperta fatto di cartoline, ricami all’uncinetto, fotografie, video e di quell’importantissimo vestito da sposa, adesso ancora nelle mani della polizia turca come corpo del reato: tutto questo, al termine del giro, avrebbe dovuto popolare una mostra. Una piccola esposizione alla fondazione Mudima di Milano ha ricordato la figura della trentatreenne e del suo folle progetto, pieno di speranza e amore per il prossimo. Stasera e domani al teatro Caravaggio di Milano (ore 21) andrà in scena lo spettacolo Sono innamorata di Pippa Bacca, chiedimi perché!. (S. C.)