«Mi piacerebbe vendere le tre false teste di Modigliani, e comperare qualcosa, qualche opera vera di Modì». Così il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, interviene nel dibattito sulle tre teste realizzate per burla da tre studenti nel 1984, e che furono attribuite all’artista livornese, prima che gli stessi autori rivelassero di aver confezionato loro le sculture per scherzo. «L’idea di una mostra permanente – afferma Cosimi – non mi sembra una grande idea. Corriamo il rischio di cadere in un provincialismo negativo. Nel 2004 abbiamo esposto le tre teste false e fu un trionfo di pubblico. Però non vorrei che Livorno ricordasse Modigliani solo per le beffe. Io vorrei invece venderle, per avere i soldi necessari a comperare qualche disegno, qualche opera autentica del grande artista livornese»’. Comunque, «la beffa di 25 anni fa è stata molto bella – sorride il primo cittadino – c’è stata l’ironia nell’irridere il potere in modo simpatico. Tutta questa discussione, però, mi sembra molto agostana. Poi, però, se prevalesse l’idea di metterle in mostra…». (S. C.)