Dove il sacro incontra la scultura. L’arte di Jago rivive in una chiesa sconsacrata

Nel cuore della città dei Papi, l’antica chiesa della Madonna del Popolo si trasforma in fucina d’arte e creatività

Un ritorno alle origini per lo scultore che scolpisce il presente nel marmo del passato. Per Jago, nato proprio ad Anagni e formatosi all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, si tratta anche di un ritorno alle proprie radici. Nel cuore della città dei papi, è nato un nuovo spazio dedicato all’arte e alla creatività: la storica chiesa sconsacrata della Madonna del Popolo, da tempo inutilizzata, trasformata in un laboratorio artistico e centro culturale aperto alla comunità.

L’idea, sostenuta dal vescovo Ambrogio Spreafico, che ha concesso gratuitamente l’edificio all’artista, si ispira all’esperienza già avviata dall’artista nel Rione Sanità di Napoli. È proprio partendo da questa convinzione che monsignor Ambrogio Spreafico ha scelto di affidare gratuitamente la Chiesa della Madonna del Popolo, con i suoi spazi annessi, all’estro e alla visione di Jago.

“L’arte può trasformare i luoghi, restituendo loro valore e umanità”: è questo il principio che ha spinto monsignor Spreafico ad affidare gratuitamente la Chiesa della Madonna del Popolo e i suoi locali annessi alla creatività di Jago. La Chiesa, costruita su iniziativa del portoghese Emanuele Rodriguez Dos Santos, conserva ancora oggi elementi di pregio, come la pala d’altare di Magno Tucciarelli che raffigura Anagni vista dal bastione di San Francesco. L’edificio, con la sua navata centrale e le cappelle laterali, si presta perfettamente a essere riconvertito in un centro multifunzionale: spazio espositivo, laboratorio di scultura, aula per workshop e residenze artistiche.

L’intento è chiaro, dare vita a uno spazio che sia al tempo stesso centro espositivo permanente e laboratorio creativo, un ambiente vivo, aperto alla ricerca, alla formazione e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Un luogo in cui l’arte non solo si mostra, ma dialoga, educa e costruisce legami con il territorio. “L’arte può diventare un motore di rinascita sociale”, ha spesso sottolineato l’artista, noto per il suo linguaggio scultoreo capace di fondere la tradizione classica con una profonda sensibilità contemporanea.

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