La Roma sotterranea si apre al contemporaneo con le sculture di Alessio Deli

Nel cuore archeologico delle Case Romane del Celio, Alessio Deli porta le sue opere in dialogo con affreschi e architetture millenarie. Pronto a essere presentato anche un catalogo

Nel cuore della Roma sotterranea, dove la storia si stratifica tra affreschi tardo-antichi e suggestioni paleocristiane, l’arte contemporanea trova spazio per dialogare con l’archeologia. È questo il senso della mostra Patina Memoriae di Alessio Deli, in esposizione nel complesso archeologico delle Case Romane del Celio e aperta al pubblico fino al 27 luglio 2025. Il progetto, promosso da CoopCulture, si inserisce in un contesto tra i più affascinanti della capitale: sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, si sviluppa un percorso che unisce la Roma imperiale e cristiana con la visione contemporanea dello scultore romano. Un «dialogo intenso e inatteso», come lo definisce la curatrice Romina Guidelli, che vede le sculture-muse di Deli fondersi con le memorie antiche in un gioco di evocazioni e suggestioni.

Una mostra che interroga il tempo

Patina Memoriae è un’esplorazione sensibile del tempo e della trasformazione. Le opere di Deli sembrano emergere dalle pareti millenarie, osservandoci da un luogo sospeso tra passato e presente. Non si tratta solo di un confronto estetico tra antico e contemporaneo, ma di un’esperienza immersiva che interroga la memoria, la bellezza e il senso della nostra presenza nel mondo. Il 20 giugno alle ore 18.00 è previsto un momento di approfondimento con la presentazione del catalogo della mostra, edito da TORED Edizioni, che raccoglie testi critici di Letizia Casuccio, Romina Guidelli, Edoardo Marcenaro e le immagini realizzate in situ dal fotografo Pierluigi Di Pietro.

Alessio Deli tra Mediterraneo e futuro

Classe 1981, Alessio Deli nasce a Marino, in provincia di Roma. Dopo gli studi artistici a Carrara e il perfezionamento all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha intrapreso un percorso che lo ha portato ad affermarsi sulla scena internazionale. Nel 2022 consegue un dottorato in storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Roma Tor Vergata e vince il premio di operosità artistica del Fondo Nazionale PSMSAD. Le sue sculture, caratterizzate da un ideale di bellezza che affonda le radici nel Mediterraneo, sono state esposte in Europa, Nord America e Asia. Opere enigmatiche e sospese, che mettono in scena la fragilità del nostro tempo e insieme una tensione verso la rinascita. Tra i nomi che si sono interessati alla sua produzione figurano critici e intellettuali come Vittorio Sgarbi, Michelangelo Pistoletto, Claudio Strinati e Ferzan Ozpetek.

Le Case Romane del Celio: archeologia viva

La mostra si svolge in un sito d’eccezione. Le Case Romane del Celio, aperte al pubblico dal 2002, rappresentano un raro esempio di conservazione di affreschi tardo-antichi. Si tratta di un complesso abitativo sviluppatosi tra il II e il IV secolo d.C., con ambienti che testimoniano il passaggio dal paganesimo al cristianesimo in uno dei periodi più significativi della storia romana. Situate tra il Colosseo e il Circo Massimo, le domus sottostanti la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo costituiscono una delle tappe fondamentali per comprendere l’evoluzione della città eterna. Non a caso rientrano nel Patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, che nel 2025 celebra i 40 anni dalla sua istituzione.

Patina Memoriae diventa così un’esperienza di attraversamento: di epoche, linguaggi e materiali. Le sculture di Alessio Deli, al contempo classiche e postmoderne, trovano negli ambienti ipogei una risonanza unica, rendendo visibile quel filo sottile che lega la bellezza antica alla necessità di nuove narrazioni.

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