Ecco tutti i premi della Biennale Architettura 2025

A Venezia trionfa il Regno del Bahrain, ma arrivano le menzioni speciali anche per la Gran Bretagna e la Santa Sede

La Biennale Architettura 2025 ha preso il via e i suoi premi ufficiali sono stati rivelati. Ad assegnarli è stata una giuria internazionale presieduta da Hans Ulrich Obrist (Svizzera), Paola Antonelli (Italia) e Mpho Matsipa (Sudafrica) che ha selezionato le migliori partecipazioni alla 19. Mostra Internazionale curata da Carlo Ratti e dedicata al tema Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. Ecco tutti i riconoscimenti.

Il trionfo del Regno del Bahrain

È il Regno del Bahrain a ottenere il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale. Il Padiglione curato da Andrea Faraguna offre infatti una proposta concreta per affrontare condizioni di calore estremo. Come spiegano i progettisti, «l’architettura deve affrontare la doppia sfida della resilienza ambientale e della sostenibilità. L’ingegnosa soluzione può essere impiegata negli spazi pubblici e nei luoghi in cui le persone devono vivere e lavorare all’aperto in condizioni di calore estremo. Il padiglione utilizza metodi tradizionali di raffreddamento passivo tipici della regione, che richiamano le torri del vento e i cortili ombreggiati».

Due le menzioni speciali attribuite alle Partecipazioni Nazionali. Accanto al Padiglione della Gran Bretagna, intitolato GBR: Geology of Britannic Repair e curato da Owen Hopkins, Kathryn Yusoff, Kabage Karanja e Stella Mutegi, il riconoscimento è stato assegnato anche a quello della Santa Sede. A cura di Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti, il padiglione si intitola Opera Aperta e intende partecipare alla produzione di significato.

Biennale Architettura 2025: gli altri progetti premiati

Ha ottenuto il Leone d’Oro per la migliore partecipazione alla 19. Mostra, Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva Canal Cafè, il progetto firmato Diller Scofidio + Renfro, Natural Systems Utilities, SODAI, Aaron Betsky, Davide Oldani presente nell’Arsenale che intende dimostrare come la città di Venezia possa fungere da laboratorio per immaginare nuovi modi di vivere sull’acqua. È invece di Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power Since 1500 il Leone d’Argento e le due menzioni speciali sono state assegnate a Alternative Urbanism: The Self-Organized Markets of Lagos di
Tosin Oshinowo e Oshinowo Studio e a Elephant Chapel di Boonserm Premthada.

Quest’anno il Leone d’Oro alla Carriera è andato alla filosofa statunitense Donna Haraway, mentre Leone d’Oro speciale alla memoria è stato assegnato su proposta del curatore Carlo Ratti all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota, scomparso nel 2024.

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