È stata annunciata la World’s Most Beautiful Museums List 2025, la prestigiosa selezione annuale del Prix Versailles: un riconoscimento internazionale che premia l’eccellenza architettonica e culturale a livello mondiale. Anche per questa edizione l’elenco include sette musei distintisi per il loro impatto estetico, innovativo e simbolico, tra nuove costruzioni e restauri straordinari. In questa rosa di eccellenze spicca poi la presenza italiana con il Diriyah Art Futures, centro d’avanguardia per l’arte digitale progettato dallo studio Schiattarella Associati.
Un laboratorio d’arte digitale nel cuore dell’Arabia Saudita
Tra i musei selezionati per il 2025, il Diriyah Art Futures si distingue per la sua vocazione sperimentale e il forte legame con il territorio. Inaugurato nel 2023, il centro si trova a Diriyah, sito storico nei pressi della capitale saudita Riad. La struttura nasce così dalla sinergia tra la Diriyah Gate Development Authority e la Royal Commission for Riyadh City, con l’intento di offrire uno spazio dinamico dedicato agli artisti digitali emergenti.
Progettato dallo studio italiano Schiattarella Associati, l’edificio rappresenta quindi un connubio tra radici culturali e slancio verso il futuro. Al suo interno, poi, ambienti flessibili ospitano opere multimediali, installazioni immersive e visive, in un contesto che riflette la morfologia del paesaggio desertico e si ispira all’architettura tradizionale del Wadi Hanifah. Questa integrazione tra innovazione e rispetto per il contesto ha così giocato un ruolo chiave nella selezione del Prix Versailles, che ha premiato la capacità del progetto di interpretare il patrimonio culturale attraverso forme contemporanee.

Le eccellenze internazionali dall’Europa all’Asia
La lista dei sette musei più belli del 2025 del Prix Versailles non si limita al Medio Oriente. A Parigi, il Grand Palais torna a brillare dopo un importante restauro a cura di Chatillon Architectes. L’edificio, simbolo dell’architettura del primo Novecento, conserva la sua imponente cupola in vetro di 17.500 metri quadrati, attraversata dalla luce naturale, e un’elegante galleria superiore che accompagna i visitatori in un percorso tra passato e presente.
In Indonesia, il Saka Museum sull’isola di Bali, firmato da Mitsubishi Jisho Design, emerge nel contesto esclusivo del complesso Ayana. Ispirato alla filosofia locale di Giri Segara, il suo tetto inclinato simboleggia il legame tra montagna e oceano. La Corea del Sud è rappresentata dall’Audeum di Seoul, progettato dallo studio guidato da Kengo Kuma. La struttura è caratterizzata da una facciata di tubi in alluminio che evocano il suono del vento e da un ingresso tra pietra e cipresso che stimola così un’esperienza sensoriale e riflessiva.



Nord America e Scandinavia: innovazione tra natura e memoria storica
In Norvegia, nella città di Kristiansand, l’ex granaio portuale si trasforma in uno spazio museale d’impatto: il Kunstsilo. Grazie all’intervento di Mestres Wåge Arquitectes, i 30 silos verticali del vecchio edificio offrono oggi una vista straordinaria sul mare e ospitano la più grande collezione privata di arte nordica.
Negli Stati Uniti, il Cleveland Museum of Natural History è stato rinnovato dallo studio DLR Group. La nuova configurazione architettonica si ispira ai processi glaciali che hanno modellato la regione dei Grandi Laghi. Le forme bianche e fluide dell’edificio accompagnano così i visitatori in un viaggio tra scienza e natura.
A Omaha, nel Nebraska, il Joslyn Art Museum arricchisce il suo complesso con una nuova ala: il Rhonda & Howard Hawks Pavilion, progettato dallo studio scandinavo Snøhetta. Questo volume contemporaneo si affianca armoniosamente al corpo originale del 1931 in stile Art Deco e al padiglione del 1994 firmato da Norman Foster, creando un’unione architettonica che attraversa quasi un secolo di storia.


