È uno dei luoghi più affascinanti della Roma sotterranea ad accogliere Patina memoriae, ultimo progetto di Alessio Deli in programma dal 19 aprile al 27 luglio 2025 e promosso da Coop Culture. Così, nel complesso archeologico delle Case Romane del Celio, che si estende sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Roma, tredici sculture scaturite da un gesto contemporaneo fermo e potente, intrepretano l’antica statuaria classica e rinascimentale, reduci di una memoria appassita e ora risignificata.
«E’ in quella dorata patina del tempo che dobbiamo cercare la vera luce, il vero colore, e la vera preziosità dell’architettura» scriveva John Ruskin ne Le sette lampade dell’architettura, insegnandoci che la bellezza dei luoghi sta proprio nella loro caducità, in quella fragilità temporale che lentamente li riduce in rovina, nell’incanto di ciò che è stato e che ora non è più. Ed è proprio in questa operazione liminale che la ricerca dello scultore si colloca: difendere e custodire la patina della memoria, quella velatura del tempo che abita gli antichi luoghi e che, attraverso il bronzo, il gesso e la creta diventa luce e linfa di spazi solitari, appartenuti a un mondo lontano.
Qui, la scultura di Alessio Deli diventa linguaggio di memoria. Una memoria lacerata, chimerica, che evoca la mancanza di una bellezza perduta, vissuta nel suo passato e ora immagine di un tempo attuale. Dal suo recupero erompe salvezza, in un gesto artistico che è quello del preservare, salvare dalla perdita e dalla distruzione: solo in questo modo si compie l’atto di ritornare in possesso. Ghirigori di antiche storie millenarie rinascono nel contemporaneo, le sue statue decorano come lunghi fili aggrovigliati mappe di un sentiero primitivo che è già stato percorso, un futuro che aspetta di esserlo. Per diventare, a loro volta, patina memoriae, ferita e guarigione di un’arte che prende spazio e che di morire non ha alcuna intenzione.


