È in mostra dall’11 aprile al 14 settembre 2025 alla Galleria d’Arte Moderna di Roma la retrospettiva Nino Bertoletti 1889-1971, a cura di Pier Paolo Pancotto. Scrittore, pittore, illustratore, ma anche collezionista, mercante d’arte e giornalista, Umberto Natale Bertoletti, detto Nino, è una figura poliedrica e sfuggente. Attivo tra gli anni Dieci e Trenta del Novecento, parte della prima Secessione Romana, pur non prendendo mai veramente parte a nessun movimento, Bertoletti è un interprete del suo tempo. Pur avendo partecipato sia alla Biennale di Venezia che alla Quadriennale di Roma, la sua natura riservata è motivo dell’alternanza di momenti di oblio e momenti di riscoperta.


La mostra curata da Pancotto, realizzata in collaborazione con l’Archivio Nino e Pasquarosa Bertoletti, è un percorso cronologico che presenta oltre quaranta opere, tra lavori pittorici, disegni, illustrazioni realizzati tra i primi anni Dieci e Sessanta del Novecento, provenienti da collezioni private e pubbliche, principalmente dall’Archivio della stessa Galleria d’Arte Moderna che la ospita, ma anche dai Musei di Villa Torlonia e il Museo di Roma a Palazzo Braschi. Il catalogo, edito da Dario Cimorelli Editore, restituirà la complessità artistica e intellettuale di una figura che sfugge volontariamente alle categorie del tempo, attivo in campo pittorico, grafico, architettonico e giornalistico.
Nelle prime due sale si trovano le opere degli esordi, realizzate nei primi anni del Novecento e i dipinti degli anni Trenta, anni in cui realizza principalmente ritratti della moglie Pasquarosa, del figlio Carlo Francesco detto Pupo, oltre a soggetti come i Saltimbanchi, nature morte o soggetti più allegorici. Nei dipinti della terza sala si nota un gusto per l’antico, vicini ma mai pienamente assimilabili al Realismo Magico. L’ultima sala è invece dedicata alla grafica, con disegni, bozzetti e illustrazioni per riviste, oltre ad un raro filmato che lo ritrae, proveniente dalla CSC-Cineteca Nazionale, a testimonianza delle sue numerose frequentazioni con figure intellettuali come Giorgio De Chirico, Libero de Libero, Massimo Bontempelli, per citarne qualcuno.

Ed è proprio in questa trama di amicizie e ricordi che il curatore ha tentato di ricostruire la sua complessità di intellettuale e artista. Marito devoto di Pasquarosa Bertoletti, modella e anche lei pittrice, soggetto ricorrente del suo repertorio e sua musa, la sua carriera si sviluppa infatti in parallelo con quella della moglie che ritrarrà in tutte le fasi della loro vita. Nei primi anni del Novecento abitano a Villa Strohl Fern, poi uno studio prestato loro da Luigi Pirandello e infine in un appartamento in via Condotti, sede di una ricca biblioteca, a testimonianza della loro profonda cultura letteraria. Dai numerosi viaggi che la coppia compie per visitare musei e mostre in tutta Europa deriva l’influenza di maestri del passato come Goya, Courbet, Velazquez, Géricault, Cézane e Degas, oltre a pittori coevi come Armando Spadini.
Con la mostra Nino Bertoletti. 1889-1971 si tenta di restituire visibilità ad un artista a partire dalla città di Roma. Proprio quella stessa Roma in cui Nino Bertoletti è nato e morto, protagonista di esperienza individuali e professionali, a circa trent’anni dall’ultima monografia e a pochi anni dalla retrospettiva dedicata alla moglie, quasi a fornire una panoramica rimasta a lungo incompleta.


Nino Bertoletti. 1889-1971
Dal 10 aprile al 14 settembre 2025
Galleria d’Arte Moderna – via Francesco Crispi 24, Roma
info: galleriaartemodernaroma.it