Marina Abramović, David Hockney, Michel Comte, David LaChapelle, Michelangelo Pistoletto, Helmut Newton, e Robert Mapplethorpe sono alcuni dei protagonisti della mostra Deep Beauty. Il dubbio della bellezza a cura di Denis Curti, ideata dal team creativo di Ogilvy Italia sotto la direzione artistica di Giuseppe Mastromatteo, Presidente e CCO, realizzata grazie al sostegno di KIKO Milano e in collaborazione con MUDEC, Comune di Milano, e 24 ORE Cultura, con il contributo straordinario dell’artista Paolo Ventura, che ha partecipato all’elaborazione grafica dell’allestimento.


L’esposizione, che si terrà al Mudec Photo di Milano aperta al pubblico sino al 25 maggio, sarà ad ingresso libero senza prenotazione, grazie all’importante contributo di KIKO Milano, che ha deciso di investire nell’arte e nella fotografia contemporanea, in un progetto dedicato alla bellezza e alle sue molteplici declinazioni. Attraverso una selezione di oltre sessanta capolavori – nel campo delle arti visive dalla fotografia alla video art fino all’impiego dell’intelligenza artificiale l’esposizione presenta un excursus sul tema dell’evoluzione del concetto di bellezza. Le opere sono inserite all’interno di un percorso diviso in sei sezioni – Trasfigurazioni, Incanti, Vertigini, Labirinti, Nuovi Mondi, Artifici – che esplorano le declinazioni della bellezza e delle sue trasformazioni contemporanee, dall’inizio del XX secolo ad oggi.

«La mostra Deep Beauty invita lo spettatore a perdersi, a sfuggire a qualsiasi ragionamento, perché la bellezza autentica i confini non li supera, semplicemente li smantella. – ha spiegato Giuseppe Mastromatteo, Presidente e Chief Creative Officer di Ogilvy Italia – E noi, non siamo di fronte a qualcosa da analizzare, ma a un’esperienza che ci attraversa e che disturba. Questo progetto esplora la bellezza che emerge dall’ossessione, dalla follia, dalla ricerca, dalla luce che modella il corpo e dal mistero ineffabile che solo l’arte, attraverso lo sguardo di questi autori che considero giganti, sa riconoscere e svelare».



Metamorfosi, provocazione, astrazione e crudezza sono le tematiche principali del percorso espositivo che guida lo spettatore attraverso una collezione fotografica di pregio e ripercorrendo la narrazione della bellezza canonica. A chiudere il progetto, un’opera virtuale di Alberto Maria Colombo, Studio di Espressioni Facciali 6, realizzata con l’intelligenza artificiale per studiare la plasticità dell’espressione umana e capirne la potenza espressiva.