Desert X 2025, l’arte nel deserto della Cochella Valley

Aperta fino a maggio, la quinta edizione della manifestazione ruota attorno a tematiche fortemente legate all’evoluzione del deserto nel tempo

Desert X è una mostra di arte contemporanea site-specific che si tiene a Whitewater Preserve nella Valle di Coachella, nella California meridionale e che trasforma il deserto in un palcoscenico suggestivo per l’arte contemporanea internazionale.

L’edizione del 2025 è curata dal direttore artistico di Desert X Neville Wakefield e dalla curatrice Kaitlin Garcia-Maestas, con un progetto che riflette le profonde evoluzioni del deserto nel tempo, riformulando idee e natura selvaggia ed esplorando temi del futurismo indigeno, dell’attivismo nel design, delle asimmetrie del potere coloniale, dell’impronta dell’umanità sulla terra e del ruolo delle tecnologie emergenti nella nostra società contemporanea.

Tante le personalità internazionali presenti e, fra gli artisti selezionati, personalità di rilievo all’interno dell’art system, provenienti da Asia, Europa, Americhe e Medio Oriente: Sanford Biggers, José Dávila, Cannupa Hanska Luger, Raphael Hefti, Kimsooja, Kapwani Kiwanga, Sarah Meyohas, Ronald Rael, Alison Saar, Muhannad Shono e Agnes Denes, la cui The Living Piramid è già visibile presso il Sunnylands Center & Gardens di Rancho Mirage.

«Desert X rivela il paesaggio della Coachella Valley come una tela di storie reali e immaginate» ha dichiarato Garcia-Maestas, «narrando racconti di spostamenti, sovranità e adattamento sovrapposti a testimonianze visibili».

Le nuvole glitter di Sanford Biggers

Tra le opere più iconiche, Unsui (Specchio), è la gigantesca scultura site-specific realizzata da Sanford Biggers, artista multimediale californiano la cui pratica comprende video, scultura, fotografia, disegno, musica e performance. La sua ricerca espressiva riflette esperienze personali, dal suo primo impegno con l’arte dei graffiti a Los Angeles al periodo trascorso in Giappone, plasmando la sua capacità di colmare contesti culturali e storici disparati: rimescolando simboli culturali, reimmagina tradizioni e reinterpreta mitologie collettive.

A Desert X porta due imponenti nuvole di paillettes incastonate contro l’ampio cielo del deserto. Le nuvole, motivo ricorrente nella sua arte, simboleggiano libertà, sconfinatezza e interconnessione. Basandosi sullo studio della religione buddhista, queste nuvole, o unsui (“nuvole e acqua” in giapponese), spostandosi a seconda del vento, incarnano un movimento senza ostacoli e scintillando nella luce del deserto, evocano una sensazione di atemporalità e trascendenza, riflettendo l’interazione tra fenomeni naturali e simbolismo culturale.


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