Il 21 marzo 2025 l’Ambasciata e Missione della Repubblica Islamica dell’Afghanistan di Roma ospiterà “Diplomacy”: un’installazione artistica dell’artista Edoardo Aruta, curata da Christian Taranto con testi di Gianluca Sensale. L’evento-mostra, organizzato e promosso dall’associazione Tramandars, intende esplorare il legame tra arte e diplomazia, due ambiti che hanno storicamente una connessione profonda. Concentrandosi su alcuni concetti della politica diplomatica utilizzando opere passate di Aruta e nuove creazioni, l’intento è quello di creare un dialogo tra arte e relazioni internazionali.
La mostra, organizzata con il supporto dell’Ambasciatore afghano S.E. Khaled Ahmad Zekriya, si terrà dalle 17:00 alle 21:00 e oltre alle opere esposte, i visitatori avranno l’opportunità di conoscere la tradizione gastronomica afghana.

Diplomacy: L’arte come ponte tra conflitti, valori e riflessioni politiche
Il concetto di “Diplomacy” in questa mostra si fonda sull’idea che le ambasciate, come luoghi fisici che rappresentano le nazioni, siano spazi di contatto ma anche di separazione. In tal senso, le ambasciate, attraverso la diplomazia culturale, svolgono un ruolo cruciale nel selezionare e presentare opere d’arte che riflettono e rafforzano specifiche identità nazionali. L’arte, in questo contesto, non è vista come una semplice espressione estetica, ma come uno strumento simbolico in grado di compiere questo consolidamento di specifiche narrazioni politiche o culturali.
È così che l’installazione esplora temi come le pratiche diplomatiche, i conflitti e questioni moderne, cercando di stimolare una riflessione sulle attuali crisi e le sfide globali. “Diplomacy”, come si legge dal comunicato, “intende riportare alla luce quelle pratiche e quei principi ormai oscurati nell’epoca dell’ondata nera in Europa o dalla politica della ‘post-vergogna’: affrontare ciò che è più palese ed è sotto gli occhi di tutti, come gli attuali conflitti bellici oppure i genocidi politicamente corretti, in cui si preferisce l’inerzia monologica e, di conseguenza, la contraddizione; riflettere sul proprio corpo e i gesti che esso può compiere, poiché è legato alla necessità di considerare costantemente l’altro, sia come parte di sé che come controparte”.

L’Ambasciata afghana
L’Ambasciata afghana ha come priorità principale il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra l’Afghanistan e l’Italia, promuovendo la cooperazione nei settori politico, culturale ed educativo. A livello multilaterale, la missione contribuisce, attraverso le agenzie delle Nazioni Unite, alla sicurezza alimentare, allo sviluppo agricolo e a iniziative di giustizia internazionale in Afghanistan.
A seguito della presa di potere illegittima del gruppo talebano il 15 agosto 2021, l’attenzione dell’ambasciata e della missione si è spostata sulla diplomazia culturale, pubblica, dei diritti umani ed ecclesiastica. Adottando un approccio articolato su quattro pilastri, l’ambasciatore e il suo team utilizzano diverse iniziative e piattaforme per sensibilizzare e informare il pubblico sulla grave crisi umanitaria e sulle violazioni dei diritti umani in Afghanistan.
Edoardo Aruta
Nasce a Roma nel 1981, vive e lavora tra Roma e Venezia. Dopo aver studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Università IUAV di Venezia, ha lavorato come scenografo e scenotecnico in ambito teatrale e cinematografico; contemporaneamente ha sviluppato una pratica artistica che dal 2003 lo porta ad esporre in vari ambiti a livello nazionale e internazionale. Nel 2013 fonda a Venezia il collettivo artistico Gli Impresari insieme a Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello. È ideatore e co-curatore del progetto Cinema Galleggiante / Acque Sconosciute dal 2020 presentato da Microclima nella Laguna di Venezia.
La sua ricerca si concentra sullo studio dei linguaggi dell’arte e su come si determinino in base al rapporto tra individuo e contesto sociale che lo accoglie, strumentalizzando l’atto artistico per fare un’esperienza conoscitiva ed esplorativa dell’ambiente dato. Tale indagine ha portato nella sua pratica l’integrazione di linguaggi eterogenei, dagli approcci più classici della scultura all’installazione, la fotografia, il disegno e la creazione di spazi alternativi.

Sarà possibile partecipare alla mostra-evento previa prenotazione con almeno 24 ore di anticipo inviando una mail a: [email protected] o [email protected]