Dalla prima Triennale di Milano negli anni ’30 fino al movimento Memphis degli anni ’80: la mostra in Australia è il racconto di una storia straordinaria che, grazie alla fusione tra la ricca tradizione artigianale italiana, i progressi tecnologici e industriali e una capacità unica di creatività, sperimentazione e innovazione, ha portato il design italiano ad essere ammirato in tutto il mondo. Molto Bello: Icons of modern italian design, rimarrà aperta al pubblico presso l’Heide Museum of Modern Art fino al prossimo 23 marzo: attraverso pezzi riconoscibili ed altri più rari, l’esposizione esplora l’ampiezza dei materiali e dei produttori, i differenti approcci alla forma e alla funzione adottati dai designer italiani in un panorama sociale e industriale in continua e rapida evoluzione.



Ad emergere in particolare è l’impatto dello stile e del gusto italiano sul design australiano della metà del secolo scorso, che evidenzia quanto gli aspetti innovativi dei maestri del design del nostro paese siano stati anche frutto di un vivace scambio culturale. I preziosi oggetti di design provengono da collezioni pubbliche e private in tutta l’Australia e includono sedie iconiche, lampade, articoli per la casa, la celebre macchina da scrivere Olivetti Valentine e la leggendaria Vespa, celebrando la creatività di architetti designer come Gio Ponti e Carlo Mollino, le creazioni ingegnose e raffinate di Gae Aulenti, Joe Colombo e i fratelli Castiglioni, fino al movimento di Radical Design e Memphis Milano, con figure di spicco come Ettore Sottsass, Nanda Vigo, Gaetano Pesce.

La prima Triennale di Milano negli anni ’30
La V Esposizione Triennale delle Arti decorative e industriali moderne è stata la prima organizzata a Milano e non più presso la Villa Reale di Monza, inaugurata nel maggio del 1933 nel nuovo Palazzo dell’Arte progettato da Giovanni Muzio, per poi estendersi in Parco Sempione dove vennero realizzate quaranta costruzioni temporanee sperimentali progettate dai più noti architetti italiani dell’epoca, da Piero Bottoni a Pietro Lingeri. Da quel momento, si associa alle Triennali una grande esposizione di architettura moderna, con l’obiettivo di essere lo specchio delle civiltà contemporanee. Rispetto alle precedenti edizioni monzesi, il programma della V Triennale si arricchisce di due specifiche manifestazioni: una mostra dell’abitazione moderna e l’esposizione internazionale di architettura. Per la prima volta in una esposizione italiana, viene dato grande risalto alla decorazione luminosa catturando l’attenzione anche di Gio Ponti.



