La prima mostra personale di Caterina Morigi alla Galleria Studio G7

Lettere Efesie intreccia epoche e culture diverse attraverso l’antico e il simbolico: un progetto nell'ambito di ART CITY Bologna 2025

La prima personale di Caterina Morigi, Lettere Efesie, sarà ospitata negli spazi della Galleria Studio G7 e sarà accompagnata da un testo di Giuliana Benassi. Attraverso un linguaggio contemporaneo, sensibile e materico, la mostra intreccia passato e presente evocando suggestioni della storia dell’arte.

Gli Efesii, ai quali fa riferimento il titolo della mostra, sono formule magiche dell’antica Gracia che venivano incise sugli amuleti protettivi. Il rimando è quindi a Efeso e alle celebrazioni notturne per Artemide. L’artista indaga con una visione originale e personale epoche e linguaggi differenti: diventano così fondamentali l’antico e il simbolico per creare una riflessione sulla rappresentazione della figura femminile.

La mostra sarà inaugurata sabato 8 febbraio 2025, il cui progetto si inserisce nell’ambito di ART CITY Bologna 2025 in occasione di ARTEFIERA.

L’utilizzo della graniglia e la forza vitale della materia

Fondendo il naturale e artificiale, l’artista dà vita a collage scultorei manipolando la graniglia: un materiale familiare che ha assunto una natura pop. L’artista la incide proseguendo la sua ricerca sulle ripetizioni delle forme e sulla forza vitale della materia. Si crea così un rapporto tra il micro e il macro che riporta in un contesto contemporaneo sia il conetto di antico che di mimesi.

All’interno del progetto l’artista intreccia figure e simboli che provengono da tempi e culture diverse come la dea Nuto, la dea Baubo o il serpente della Chiesa di San Demetrio alla Madonna Lactans. Si tratta di riferimenti che sono già entrati all’interno della storia dell’arte: la Pala di Brera di Piero della Francesca, il Polittico di Gentile da Fabriano, La tempesta di Giorgione, la Madonna dal collo lungo del Parmigianino e La dama con il liocorno di Raffaello. Tramite un processo di rielaborazione, rinnova le narrazione di queste suggestioni offrendo al visitatore la possibilità di soffermarsi sulla perenne metamorfosi della storia.

Amalgamando intenzione e casualità, il racconto della mostra si propone come nuovo e al contempo imprevisto: le opere in mostra sembrano ingannare la percezione e si presentano come enigmi visivi dove la realtà di dimostra essere intrisa di intrecci e variazioni. Galleria Studio G7, con Lettere Efesie, inaugura anche il primo progetto di Arte Impresa promosso in collaborazione con Aganippe Pavimenti S.r.l.
Ciò dimostra anche l’importanza del dialogo tra arte contemporanea e mondo imprenditoriale.

Caterina Morigi

Caterina Morigi (Ravenna, 1991) studia Arti Visive all’Università IUAV, Venezia e Arti Plastiche a Paris 8, Saint Denis. La sua ricerca si focalizza sui mutamenti vitali della materia e sulle connessioni tra l’umano e il naturale. Tramite installazioni, sculture e immagini, vuole innescare un flusso tra storia dell’arte, architettura e tecnologia. Per questo ha spesso collaborato con l’ambito scientifico intrecciando altre discipline. Attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti di Firenze e partecipa a residenze artistiche internazionali.

Espone in istituzioni nazionali e internazionali tra cui MUSE, Trento; Istituto Italiano di Cultura, Stoccolma; Palazzo Reale, Milano; Video Sound Art Festival, Milano; Fotografia Europea, Reggio Emilia; Museo Nazionale della Montagna, Torino; Villa Della Regina, Torino; Fondazione Archivio Casa Morra, Napoli; MAMbo, Bologna; MAR, Ravenna. Nel 2022 vince il premio Combat.
Nel 2024 partecipa alla quinta edizione di Una Boccata d’Arte, Fondazione Elpis, in collaborazione con Galleria Continua.

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