La Fondazione Alberto Peruzzo celebra Bruno De Toffoli

La mostra in Fondazione Peruzzo è curata da Luca Massimo Barbero: si concentra su nove sculture di Bruno De Toffoli e su un album di disegni fino ad ora inediti

Fondazione Alberto Peruzzo non si smentisce mai, infatti fino al 4 maggio 2025, è visitabile una
mostra che oltre a promuovere un artista del territorio è un vero e proprio percorso didattico legato
all’arte contemporanea: Bruno De Toffoli. L’avventura spazialista. L’esposizione, allestita negli spazi restaurati dell’ex chiesa di Sant’Agnese a Padova, vi accoglie con un eccezionale gruppo scultoreo dalla Collezione Intesa Sanpaolo che custodisce il nucleo più importante di opere spazialiste dell’artista.

In sintonia e in perfetto dialogare con De Toffoli anche opere della Collezione Peruzzo, tra cui lavori di maestri come Fontana con il Concetto spaziale del 1968, lo splendido lavoro di Jaroslav Serpan, Koioein, Dadamaino con Volume, Scheggi e Intersuperficie curva del giallo ma anche Bonalumi, Vedova, Antonio Tapies, Manzoni, Crippa, Jean Paul Riopelle il tutto per investigare con maggiore profondità un artista ancora da scoprire pienamente, allievo di Arturo Martini a Venezia e firmatario con Fontana del Manifesto dello Spazialismo per la televisione nel 1952 che ha contribuito in modo significativo alla storia dell’arte italiana.

Curata da Luca Massimo Barbero si concentra su nove sculture di De Toffoli realizzate nel corso degli anni Cinquanta e su un album di disegni inediti eseguiti tra il 1965 e il 1968 esposti per la prima volta in
assoluto al pubblico. Appena si accede, la navata alta oltre 10 metri, riesce a dare il giusto equilibrio
per uno scenario ideale a valorizzare il bisogno di spazi vitali che ogni scultura richiede. «La presenza delle opere di Bruno De Toffoli negli spazi espositivi della Fondazione Peruzzo – sottolinea Barbero – costituisce un’occasione unica per il pubblico di avvicinarsi e conoscere questo nucleo importante di sculture raramente esposte e qui riunite grazie al prestito concesso da Intesa Sanpaolo. È questa un’occasione con duplice valenza e importanza. Da un lato si presenta al visitatore un corpus fondamentale di opere realizzate da questo artista trasversale, meno noto al grande pubblico e protagonista della scultura spaziale.

Dall’altro lato, questa occasione mi ha dato la possibilità di creare un dialogo ideale e concettuale con artisti come Fontana, Manzoni, Crippa, Scheggi, Vedova, e altri protagonisti delle collezioni appartenenti alla Fondazione Peruzzo. Come un cannocchiale prospettico, l’aula principale ci conduce verso gli spazi espositivi che non sono solo un luogo dedicato all’arte, ma un cantiere vitale e multiforme di studio, di crescita e di riscoperta. Il percorso è un nuovo allestimento introduttivo alle collezioni della Fondazione Peruzzo, che dà la possibilità di presentare un’offerta sempre nuova di opere. Un approfondimento specifico delle tantissime tematiche, ricerche e movimenti che la Fondazione valorizza tramite la fruizione da parte del pubblico». Un’esposizione, quindi, decisamente consigliata sia per esperti che nuovi del settore desiderosi di approfondire lo Spazialismo e la storia dell’arte contemporanea.

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