The Talent Prize ha aperto i battenti, e lo ha fatto in uno dei maggiori musei della Capitale, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. All’opening dell’esposizione dedicata al premio di arti visive promosso da Inside Art, vinto quest’anno dal collettivo Numero Cromatico, ci sono stati il grande pubblico capitolino, la stampa e i protagonisti del concorso, gli artisti. Ma non sono mancati gli interventi istituzionali, perché proprio nello scenario della Sala delle Colonne si è tenuta la cerimonia di premiazione in presenza dell’editore e direttore di Inside Art Guido Talarico, fondatore del Talent Prize, della direttrice del museo Renata Cristina Mazzantini.
La premiazione nella Sala delle Colonne
È la prima volta che il Talent Prize, nella sua ormai lunga storia, approda negli spazi di un museo pubblico di questo spessore, ed è stata la Sala delle Colonne a ospitare il pubblico gremito nei momenti precedenti all’opening, a cui hanno preso parte anche personaggi come Stefano Genovese di Unipol, la critica d’arte Alessandra Mammì, la mecenate Giovanna Caruso Fendi e Laura Delli Colli, presidente del Sindacato nazionale dei giornalisti critici cinematografici italiani, nonché presidente dei Nastri d’Argento. Presenti anche la Sovrintendente capitolina Federica Pirani, anche giurata del Talent Prize, il banchiere Arturo Nattino, Benedetta Geronzi e Giada Santasilia di Torpino.
Ma all’opening ci sono stati anche altri membri della giuria, come Teresa Emanuele e Ludovico Pratesi, i collezionisti Maria Luisa Grandinetti, Ines Musumeci Greco e Stefano Toti, Giovanna Caruso Fendi di Forof, i professori universitari Attilio Zimatore, Valerio di Gravio e Massimo Zaccheo, la scrittrice Muriel Peretti, Alessia Cellitti del cerimoniale del Quirinale e la produttrice Simona Garibaldi. Proprio nella Sala delle Colonne sono stati premiati i vincitori e i premi speciali.
«La GNAM è un museo pubblico, e in quanto tale ha anche la missione di supportare gli artisti contemporanei. Era questo lo scopo della galleria quando è stata istituita nel 1863, ovvero dare spazio agli artisti viventi, ed è stato così anche ai tempi di Palma Bucarelli: è stata una postura che ha permesso al museo di allacciare rapporti. Volevo riprendere proprio questa tradizione e sono felice di farlo con un premio trasparente e giovane, nella cui giuria sono da diversi anni», ha dichiarato la direttrice Mazzantini nell’aprire la cerimonia.
«Ospitando la mostra del Talent Prize negli spazi della galleria – ha proseguito – ho ritenuto giusto che ci fosse anche un premio assegnato dalla GNAM. Con Susan Meurer e Claudio Bianchi abbiamo selezionato dunque un’opera che sarà esposta qui in galleria e che poi entrerà nella collezione. Siamo molto felici di aver scelto un’opera per la Galleria Nazionale e che le opere di questi giovani artisti siano esposte per la prima volta nelle Sale Gramsci qui a Roma».
Ha poi proseguito Guido Talarico, editore e direttore di Inside Art, nonché fondatore del premio, che prima di chiamare gli artisti ha dichiarato: «Il Talent Prize ha superato abbondantemente i diecimila iscritti: non ha eguali in Europa. È un premio trasparente, accessibile, con giurati di rilievo e che consente agli artisti di crescere». «Essere alla GNAM – ha aggiunto – fa sì che il Talent Prize si inserisca in una tradizione importante, e per questo va a Renata Cristina Mazzantini il mio ringraziamento, perché ha capito che il tema vero è supportare il talento emergente. Questa serata è infatti dedicata agli artisti».
Parola poi ai vincitori. «Per queste sale sono passate opere straordinarie, il punto da cui siamo partiti, tra cui il Futurismo che è qui in mostra in questi giorni – ha dichiarato Dionigi Mattia Gagliardi di Numero Cromatico – l’opera con cui abbiamo vinto fa parte di un progetto ampio: da anni lavoriamo sulla relazione tra arte e neuroscienze, con l’intento di portare al mondo un senso di comunità, in contrapposizione all’idea dell’autore contemporanea».
Inside Art e il Talent Prize: una lunga storia
Pittura, scultura, installazioni, video e fotografia: attraverso linguaggi eterogenei, gli artisti in mostra propongono uno spaccato della ricerca contemporanea concentrandosi su temi che vanno dal recupero della tradizione fino all’utilizzo delle nuove tecnologie. Così The Talent Prize, la mostra allestita nelle Sale Gramsci e aperta al pubblico dal 6 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025, offre uno sguardo sui linguaggi dell’arte contemporanea, rappresentando al tempo stesso l’ultimo evento da inserirsi nelle celebrazioni dei vent’anni di Inside Art.
Inside Art e il Talent Prize, ideato a soli quattro anni dalla fondazione della rivista, condividono una storia. Una bella storia, che incarna il migliore spirito del contemporaneo, in cui divulgazione e supporto alla produzione delle arti vanno di pari passo. Così, per l’edizione 2024 del premio, che coincide con il ventennale della rivista, la mostra interseca i lavori dei finalisti, vincitori e premi speciali con il racconto di questa storia, che passa per le opere dei vincitori dei Talent Prize del passato e per ciò che fa di una rivista una rivista: la copertina. In esposizione c’è quindi l’evoluzione grafica di Inside Art, celebrata anche da un’opera che il maestro Emilio Isgrò ha dedicato ai suoi vent’anni.
The Talent Prize: la mostra
Ma veniamo ai protagonisti della diciassettesima edizione del premio, per la prima volta ospitato alla GNAM di Roma. Il lavoro vincitore, Cerca il significato del mondo del collettivo romano Numero Cromatico, consiste in un arazzo in lana sul quale si legge un testo poetico realizzato con l’ausilio di un’intelligenza artificiale istruita dal collettivo. Su quest’opera si chiude la mostra.
Accanto a quest’ultima, la novità assoluta dell’edizione 2024 del concorso è il Premio Speciale GNAM, assegnato ad Arianna Pace con l’opera einfühlung, un’installazione composta da una serie di formelle che riportano il calco negativo del pino domestico e che invita il visitatore a ristabilire un contatto con la natura. “La scultura di Pace – ha spiegato la Direttrice della GNAM, Renata Cristina Mazzantini – è emblematica di una ricerca artistica matura ispirata al culto degli alberi, che esplicita il concetto di Axis Mundi”. Dopo la mostra, l’installazione sarà collocata nei giardini della GNAM, entrando a far parte della collezione permanente del museo.
C’è poi il tradizionale Premio Inside Art, assegnato a Bislacchi con l’opera Cor, che esplora le rovine classiche come simboli di perdita e identità. “Nell’opera di Bislacchi – precisa Guido Talarico – non ci sono architravi che vi poggiano sopra, il capitello è messo in angolo con tutta la sua forza oggettuale, l’unico peso che sorregge è quello della memoria del passato, eredità di una tradizione artistica ingombrante che solo la forza dell’innovazione può mantenere viva”.
Esposte poi le opere dei nove finalisti: Francesca Cornacchini, a cui va il secondo posto con l’opera Thunderbolt #1, Valerio D’Angelo, terzo sul podio con Too Far for Light to Travel, Antonio Della Guardia che partecipa con il lavoro Replica del disincanto, Federica Di Pietrantonio con The Field, Jonas Höschl con 80 Portraits: 73 Männer, 7 Frauen, Diego Miguel Mirabella con El asunto Miguel – Ladrillo, Alice Paltrinieri che ha partecipato al concorso con I MISS THE TRANSITIONAL PLACES, Andrea Polichetti con Upside Down e Martina Zanin selezionata con l’opera Avvistamenti (17 May 12:34).
La mostra sarà aperta al pubblico dal 6 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025.