L’artista danese-islandese Olafur Eliasson, guest curator per l’iniziativa WePresent di WeTransfer, ha recentemente lanciato Lifeworld, nuovo progetto commissionato da CIRCA e che prevede la collaborazione dello stesso colosso olandese WeTransfer.
Con la trasformazione di display luminosi presenti in cinque capitali mondiali in tele digitali astratte, che sfidano la natura commerciale e pubblicitaria di questi giganteschi spazi, l’obiettivo è proprio quello di richiamare l’attenzione sul mondo comune, di cui tutti condividiamo le responsabilità.
Le opere site-specific saranno proiettate ogni sera, precisamente alle 20.24, sugli schermi di Piccadilly Circus a Londra, in K-Pop Square a Seoul, nella Limes Kurfürstendamm a Berlino, e sui 92 schermi di Times Square a New York, oltre che sulla piattaforma online di WeTransfer dove gli spettatori da tutto il mondo potranno interagire con una versione digitale 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Olafur Eliasson è un artista che non a caso, vede il mondo attraverso la luce e il colore: Lifeworld ci invita esattamente a fare lo stesso.
Inoltre, trasformando schermi digitali iconici in piattaforme per idee contemporanee, l’innovativa piattaforma artistica CIRCA, con sede a Londra, consente agli artisti di riflettere sul mondo “circa adesso” e di entrare in contatto con un pubblico eterogeneo e mondiale. «L’opera d’arte scandisce il tuo senso di profondità e tempo, confrontandoti con la scelta di vedere il sito immediato in modo nuovo. Ora questi spazi, come l’opera d’arte stessa, sono aperti alle nostre interpretazioni» – ha affermato l’artista.
Il pubblico ha così la possibilità di relazionarsi con il carattere effimero e indistinto delle immagini, specchio di tempi incerti e confusi, che oggi più che mai, devo farci riflettere ed agire, grazie ad un’arte che si pone come veicolo privilegiato, strumento concreto di cambiamento, metafora visibile per sensibilizzare, comprendere e migliorare.
Olafur Eliasson, l’artista a cui interessa «stimolare un cambiamento nella percezione e nel comportamento»
Ciò che maggiormente traspare nei lavori del visionario artista, è l’attenzione a tematiche etiche e sociali, come nel caso di Green light. An artistic workshop alla 57esima Biennale di Venezia. I suoi progetti hanno lo scopo di farci riflettere sui danni ambientali causati dall’uomo, dallo sfruttamento delle risorse naturali, dalle industrie e dall’inquinamento. Le sue installazioni richiedono partecipazione attiva del visitatore, che è parte integrante dell’esperienza artistica: Olafur Eliasson ci invita così, continuamente a riflettere sul nostro mondo di relazionarci con l’ambiente e con il mondo attorno a noi.
Tra geometria come studio delle forme del mondo, colore, luci e ambiente, secondo l’artista «una delle cose che l’arte può fare, e non è l’unica cosa, è che può dare una sorta di “narrazione fisica” di qualcosa che si conosce solo in teoria. Penso che abbiamo una migliore capacità di tradurre la nostra indagine critica in azione una volta che abbiamo una relazione fisica con il mondo».