La vita dell’artista francese Niki de Saint Phalle arriva al cinema nel film di Céline Sallette al suo esordio da regista. Niki, co-produzione franco-belga, ne esplora la vita e l’arte, in un ritratto personale e inedito. Interpretata dall’attrice canadese Charlotte Le Bon, la pellicola si concentra sugli anni Cinquanta, quando Niki de Saint Phalle prende consapevolezza dei dolori e delle discriminazioni subite e inizia a trasformare i suoi traumi personali in arte, quando inizia ad approcciarsi alla pittura durante un ricovero psichiatrico. In selezione ufficiale al Festival di Cannes 2024 nella categoria Un certain regard, il film verrà distribuito nelle sale italiane dopo il lancio in Francia il 9 ottobre.
Al MUDEC la mostra sull’artista
In attesa dell’uscita in Italia è visitabile al Museo delle Culture (MUDEC) di Milano una retrospettiva dedicata a Niki de Saint Phalle, aperta fino al 3 marzo 2024. La mostra esamina il ruolo centrale dell’artista nell’arte del Novecento attraverso le sue opere più iconiche, come le colorate sculture Nanas, e raccontandone la vita e le lotte. Curata in collaborazione con il Niki Charitable Art Foundation, l’esposizione offre una vasta panoramica dell’opera di Saint Phalle e del suo messaggio rivoluzionario.
Niki de Saint Phalle, rivolta e avanguardia
Niki de Saint Phalle (1930-2002) è stata un’artista franco-americana pioniera e poliedrica, conosciuta per il suo stile innovativo e il suo approccio unico a temi come la femminilità, la violenza e la liberazione. «Donna e artista» per come amava definirsi, ha esplorato diversi linguaggi artistici tra scultura, pittura e performance, film sperimentali. Nota per l’uso di colori forti, forme audaci e un dirompente contenuto simbolico, negli anni ’60, divenne famosa con i Tirs o Shooting Paintings: opere realizzate sparando a sacche di colore che schizzavano sulla tela, da lei definiti come «un’esplosione, uno spettacolo e una rivolta. Una rivolta contro il Sacro Cuore, la religione, il mio passato e la mia famiglia». Artista in rivolta contro i costumi e il patriarcato, è diventata un’icona dell’arte avanguardista: Niki de Saint Phalle è conosciuta soprattutto per le sue sculture monumentali chiamate Nanas, grandi figure femminili dai colori accesi.
L’artista ha lasciato un profondo segno del suo passaggio in Italia con una delle sue opere più celebri, il Giardino dei Tarocchi a Capalbio, in Toscana. Il parco, la cui progettazione risale agli anni ’70 e poi completato nel 1998, è ispirato ai simboli dei tarocchi e comprende figure imponenti rivestite di specchi, ceramiche e vetro colorato. Ogni scultura rappresenta un arcano maggiore dei tarocchi e forma un percorso esoterico e introspettivo, in una esplorazione innovativa e creatrice. Opera in continuo dialogo con visitatrici e visitatori, dopo l’esperienza violenta della lotta femminista, il Giardino dei Tarocchi si configura come una casa, un rifugio dove arte e vita prosperano e si nutrono a vicenda.