L’artista libanese-italiano Gilbert Halaby presenterà una serie di opere in Grecia, all’Archivio Storico-Museo di Idra. Curata da Iris Kritikou, The First Harvest sarà aperta la pubblico dal 5 ottobre al 15 novembre 2024 e includerà 32 lavori, di cui 13 inediti, compreso il monumentale capolavoro di otto metri per due da cui prende il nome la mostra.

Cresciuto in Libano e attualmente residente a Roma, Halaby disegna e dipinge fin da bambino. Catturato dalla bellezza del paesaggio naturale della propria terra, l’artista trascorreva molto tempo tra gli uliveti di famiglia, le cui forme hanno influenzato il suo linguaggio artistico. «Il 5 ottobre, quando questa mostra verrà inaugurata a Idra, tutti nel Mediterraneo – Grecia, Italia, Libano, Turchia, Spagna, Francia meridionale – raccoglieranno le olive. Questo pensiero mi fa battere il cuore dalla felicità», ha dichiarato Gilbert Halaby. «Tutti sono nella loro terra, sotto i loro alberi sacri, a gioire del prezioso frutto che un anno di meraviglioso lavoro ha fatto nascere. Il mio lavoro celebra quel lavoro – ha aggiunto – la lavorazione della terra che calpestiamo e la bellezza degli esseri umani che trovano conforto e gioia nei loro alberi».
Al centro della mostra c’è un’opera di otto metri, che raffigura una panoplia di momenti e culture in questo rapporto uomo-natura senza tempo, unicamente mediterraneo, alcuni dei quali tratti dalla vita di Halaby stesso. Muovendosi da sinistra a destra, la luce sfuma dalle calde tonalità dell’alba, attraverso la piena potenza del sole del sud, fino al rosa pallido del crepuscolo.


«Lo spettatore vede i mediterranei che raccolgono i loro ulivi: ci sono mia zia, mia madre e mio zio quando erano piccoli nel nord del Libano; i miei amici, un padre e suo figlio nel sud della Francia; altri che pranzano sotto un ulivo in Turchia», ha affermato l’artista. «All’estremità destra della tela c’è Idra – ha aggiunto – la casa che abbiamo scelto. In un certo senso, rappresenta quella che chiamiamo la nostra ‘Odissea verso il blu’: la nostra lenta progressione annuale da Atene attraverso i magnifici uliveti e i piccoli villaggi del Peloponneso verso il blu dell’Egeo e poi, finalmente, verso quest’isola». «Ma è anche l’odissea di ognuno nel Mediterraneo, nella sua terra e verso il blu», ha concluso Halaby.
Davanti a The First Harvest, una serie di paesaggi ispirati all’alternarsi delle stagioni sull’isola di Idra. Le 12 tele, una per ogni mese dell’anno, catturano l’evoluzione completa della luce, del paesaggio e della tavolozza quando l’isola passa dal gennaio più profondo alla piena primavera, poi all’estate e infine alla stagione del raccolto e oltre. Sulla parete centrale della galleria del museo è esposta una serie di dipinti che raffigurano case solitarie incontrate dall’artista nel suo attraversamento del Peloponneso, provenienti da una collezione privata romana.
«La pittura compiuta e luminosa dell’artista scintilla con una grazia scarna, elegante e quasi metafisica», ha dichiarato Iris Kritikou, la curatrice e consulente indipendente di Atene che ha collaborato con Halaby per la realizzazione della mostra. «Al di là della compatta leggerezza di questa genesi – ha aggiunto – c’è l’atemporalità della saggezza ereditata, rimodellata e raccontata. La narrazione poetica di Halaby desidera raccogliere le luci e le ombre del suo piccolo luogo primordiale, lo scintillio dell’aura senza tempo e dello spazio sacro di quest’isola».
