Nel cuore della Capitale, Tim Van Laere Gallery inaugura nella giovane sede romana – aperta alla fine del 2023 – Boy Looking at the Sun, la terza personale di Tal R dall’inizio della sua collaborazione con la galleria belga, ma per la prima volta nel suo nuovo spazio. La mostra, visitabile fino al 9 novembre, consiste in una combinazione di nuovi dipinti e sculture dell’artista, che mette in discussione i concetti e i preconcetti della realtà che ci circonda ricorrendo a media differenti, dalla pittura al disegno, dalla stampa ai tessuti, dalla scultura all’arredamento.

L’artista, originario di Copenaghen, ha esposto in diverse istituzioni museali, dal Museum of Modern Art in Danimarca alla Pinakothek der Moderne, in Germania, e le sue opere fanno parte di importanti collezioni, tra cui anche quella del Centre Pompidou. Nella mostra romana l’artista rielabora il reale con ciò che definisce “matematica d’artista”, cercando di comprendere sia il mondo fisico che vede ed esperisce in prima persona, sia gli oggetti astratti che conosce solo con il pensiero. Le sue opere raccontano di qualcosa apparentemente concreto e figurativo, ma l’apparenza giocosa lascia il posto a una lettura più profonda e sinistra, generata con la rottura dei concetti convenzionali di spazio e tempo, rivelando aspetti della natura umana che rimarrebbero altrimenti celati.
Per Boy Looking at the Sun, Tal R si è ispirato alla sua vita familiare, ritraendo i figli, la moglie, la famiglia e gli amici. Come per ogni altro soggetto a cui si avvicina, ne porta la rappresentazione alla sua essenza. «Per disegnare, dipingere o scolpire persone con cui si ha familiarità – ha spiegato l’artista – bisogna sottrarre quest’ultima. Non possono rimanere in questo mondo umano privato e intimo, ma devono diventare privati e intimi all’interno dell’universo dell’arte, e questi due mondi differiscono».


Illustrando la propria pratica, l’artista ha affermato: «Quando si crea un dipinto o una scultura, bisogna lasciare dietro di sé il sentimento umano. I dipinti possono provenire in un certo senso dal nostro mondo, ma sono anche individui a sé stanti. Si può notare che ripeto la stessa immagine in lavori diversi, dove ogni lavoro è un nuovo modo di cercare di entrare nella discussione di questa immagine. L’immagine viene da questo mondo, il mondo di me e di te, ma tu la costringi a trasformarsi completamente in un dipinto. Lasci solo il titolo, come Boy Looking at the Sun, così le persone possono relazionarsi attraverso l’ordinarietà e perdersi nella sfera di intimità del dipinto. Così lo si converte da un mondo a un altro».
«Questa è la cosa complicata del fare arte – ha concluso – prendere qualcosa che è prezioso in un modo specifico per te in un mondo e tradurlo in un altro mondo dove devi essere specifico e sensibile in un modo completamente diverso».
info: timvanlaeregallery.com