The ART Symposium: dal ’24 al ’25 pensando alla responsabilità dell’eternità

Dopo il successo della prima edizione di The ART Symposium, Inside Art, in collaborazione con la GNAM diretta da Renata Cristina Mazzantini, lavora alla nuova edizione del simposio dedicato al patrimonio culturale italiano

l tempo nella fisica teorica moderna a prima vista sembrerebbe avere poco a che fare con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, tanto meno con Inside Art. Ma a rifletterci bene non è del tutto così. Teorie come la gravità quantistica a loop e la teoria delle stringhe tentano di unificare la relatività generale e la meccanica quantistica, proponendo nuove idee sul tempo. Christopher Nolan nel film capolavoro del 2014 Interstellar lavora proprio su un diverso concetto di tempo, regalandoci emozioni e nuove suggestioni.

Ma la GNAM e Inside Art, vi chiederete, che c’entrano con tutto questo? Per capire dove stiamo parando occorre partire da Roma, la città eterna. La parola “eterna”, come ricorderete, deriva dal latino “aeternus,” che significa “sempre, per sempre” o “senza fine”. Nella lingua italiana, “eterna” è l’aggettivo femminile di “eterno” e si usa per descrivere qualcosa che non ha fine nel tempo, che dura per sempre o che è destinato a durare per un periodo di tempo indefinito. Ecco, è proprio il tempo il collante a cui ci riferiamo, ciò che rende Roma e il nostro Paese unici al mondo. Il tempo è infatti un concetto affascinante e complesso, la cui irripetibilità risiede in una caratteristica semplice e cioè che, a differenza di altri beni o risorse, non può essere ricreato, acquistato, accumulato o sostituito.

Roma e l’Italia sono unici nel panorama culturale mondiale perché nel tempo hanno costruito una storia impareggiabile, inestimabile e universale. Ed è qui che entrano in gioco la GNAM ed Inside Art. E vi rientrano come strumenti atti a celebrare e sostenere tutto quello che il nostro Paese ha saputo costruire nella sua storia millenaria. Esattamente come l’orologio di Cooper (Matthew McConaughey) in Interstellar fa capire da un’altra dimensione alla figlia Murphy (Jessica Chastain) che il tempo va utilizzato come un linguaggio diverso.

Ed è così che con Renata Cristina Mazzantini, direttrice della GNAM, abbiamo voluto celebrare i 20 anni di Inside Art organizzando alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea “The Art symposium”, un’occasione di confronto tra il mondo pubblico e privato per ripensare il modo di fare e sostenere cultura. E lo abbiamo fatto proprio mettendo al centro del nostro ragionamento il tempo come elemento di assoluta distinzione del nostro patrimonio culturale. In tutte le nuove capitali del mondo potranno infatti avere anche un’architettura fantasmagorica e un’edilizia miliardaria, ma nessuno potrà mai avere la nostra bellezza e la nostra storia proprio perché esse sono scolpite dal tempo e il tempo non si può né ripetere né comprare.

Parliamo di tempo ma ragioniamo anche sui numeri. Secondo i dati MiBACT, tanto per fare un esempio, nel 2023 l’Italia ha registrato oltre 55 milioni di visitatori nei musei statali, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Un dato che testimonia l’attrattività del nostro patrimonio culturale e il suo ruolo cruciale nel settore turistico, che rappresenta circa il 13% del PIL nazionale. Sempre per restare ai numeri: il sistema museale italiano conta oltre 4.000 musei, gallerie, aree archeologiche e monumenti, che costituiscono un tessuto capillare di bellezza e storia. Inoltre, l’Italia vanta 58 siti iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, il numero più alto di qualsiasi paese al mondo.

Questi primati, evidentemente irripetibili, non solo attestano la ricchezza culturale dell’Italia, ma pongono anche una grande responsabilità sulle spalle delle istituzioni e della classe dirigente. La responsabilità del conservare e del costruire alle quale nessuno di noi può sottrarsi. È per questo che dopo il successo di questa prima edizione di The Art Symposium, che raccontiamo in queste pagine, con Renata Cristina Mazzantini siamo già al lavoro per l’edizione 2025. Un’edizione, la prossima, che sarà ancor più articolata, più ricca e più internazionale. Del resto la storia, anche quella di maggior successo, può finire e così il tempo può arrestare il suo percorso. A noi tutti dunque spetta l’onere ed il privilegio, ciascuno nel proprio ambito di competenza, di fare il massimo per continuare ad assicurare eternità al nostro patrimonio culturale.

*L’articolo è stato pubblicato su Inside Art #132, special issue dedicato agli Atti del convegno The Art Symposium tenutosi il 27 maggio 2024 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.