Curata da Johanne Affricot ed Eric Otieno Sumba, Riverberi presentata da SPAZIO GRIOT si articola in tre videoinstallazioni di tre artiste internazionali: Candice Breitz con “Whiteface” in Prima italiana, dal 20 giugno al 2 luglio e Ligia Lewis con “A Plot A Scandal” in Prima europea, dal 3 al 16 luglio, Mónica de Miranda con “Path to the Stars”, dal 17 al 28 luglio. Le tre videoinstallazioni esposte stimolano dibattiti critici su razza, supremazia bianca e colonizzazione, rivelando il lato oscuro del pensiero illuminista e proponendo la resistenza nera, guidata dalle donne, come una modalità duratura di proiettarsi nel futuro.


Candice Breitz, artista sudafricana residente a Berlino, ha esposto le sue opere in musei di tutto il mondo e ha rappresentato il Sud Africa alla Biennale di Venezia del 2017. Conosciuta per affrontare la sua esperienza diretta del regime di segregazione razziale sudafricano, caduto nel 1994, Breitz presenta Whiteface, opera che esamina il funzionamento della supremazia bianca che si pone come indagine critica del linguaggio attraverso il quale la bianchezza inquadra, normalizza e sfrutta il suo potere.

A Plot A Scandal di Ligia Lewis, presentato in anteprima europea, è un adattamento visivo della performance originale che intreccia narrazioni storiche, aneddoti, politica e miti. L’opera fa parte del programma Whitney Biennial 2024: Even Better than the Real Thing al Whitney Museum of American Art di New York. Inoltre, l’opera è stata girata nei quartieri storici e naturalistici di Santarcangelo di Romagna, un luogo che, secondo l’artista “sostiene gli ideali eurocentrici del dominio dell’uomo (bianco) sulla terra”.


Infine, Mónica de Miranda, artista portoghese-angolana che co-rappresenta il Padiglione Portogallo alla Biennale di Venezia 2024, presenta Path To The Stars. Quest’opera narra il viaggio di un’eroina lungo il fiume Kwanza, il più lungo dell’Angola, dall’alba al tramonto, dove affronta la propria ombra e una varietà di temporalità e narrazioni. De Miranda propone una contro-narrativa che interseca passato, presente e futuro, evidenziando le figure spesso invisibili e non celebrate che hanno contribuito alla lotta per l’Indipendenza dell’Angola dal Portogallo, in particolare le donne. L’opera riflette anche sulle risorse ecologiche difese da queste figure, con un focus sui corsi d’acqua, e sulla memoria dei combattenti per la libertà anticoloniale.


Lanciato nel 2021, SPAZIO GRIOT rappresenta una piattaforma curatoriale e uno spazio indipendente. È stato fondato da Johanne Affricot, direttrice artistica, curatrice e produttrice culturale. A partire da ottobre 2023, Affricot è anche Curator-At-Large all‘American Academy in Rome. Lo spazio si dedica ad ampliare le voci marginalizzate nel panorama artistico e culturale italiano e internazionale, promuovendo un pensiero critico sul presente e interrogando nuovi possibili immaginari.

info: Riverberi